Zona bianca, ripartenza a metà: viaggi dall'estero e matrimoni ancora "impossibili"

Controlli alla frontiera tra l'Austria e il Fvg
Ci sono ancora due “nei” lungo la strada della vera ripartenza. E uno dei due è letteralmente e fisicamente “sulla strada”. Ad oggi, infatti, un...

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Ci sono ancora due “nei” lungo la strada della vera ripartenza. E uno dei due è letteralmente e fisicamente “sulla strada”. Ad oggi, infatti, un cittadino del Friuli Venezia Giulia (regione in zona bianca quindi senza limiti agli spostamenti entro i confini locali) non può andare oltre confine (Austria o Slovenia) senza esibire al rientro sul territorio regionale un tampone negativo (anche rapido) effettuato non più tardi di 48 ore prima. E tutto questo anche se il cittadino in questione è stato vaccinato oppure è in grado di dimostrare di essere guarito in precedenza dal Covid. Una stortura, che però potrebbe rimanere tale addirittura per tutto il mese di giugno, con un impatto sul turismo non di poco conto. 


IL PUNTO


«Si tratta di una situazione - ha spiegato ieri il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga - che sicuramente si risolverà con l’entrata in vigore del green pass europeo, che però sarà attivo solamente il primo luglio. Al momento siamo di fronte a una situazione paradossale». E si fa riferimento soprattutto ai cittadini già vaccinati, che possono entrare in Austria e Slovenia senza un test negativo ma che lo devono esibire al rientro in Italia. Lo stesso deve fare - ad esempio - un turista sloveno o austriaco che vuole venire a Grado o a Lignano, magari in giornata. Un disincentivo non da poco. Una situazione da chiarire al più presto per non tarpare le ali alla stagione turistica appena iniziata. 


LE NOZZE


«Mi preoccupa l’applicazione del green pass per i matrimoni. Non ci sono pubblici ufficiali che controllano se gli invitati sono in regola o no», ha aggiunto Fedriga introducendo il secondo tema spinoso delle riaperture, cioè quello legato ai ricevimenti dopo le cerimonie religiose o civili. La norma prevede - anche in zona bianca - che tutti gli invitati debbano esibire il green pass, cioè il tampone negativo, la vaccinazione oppure la guarigione dal Covid. Ma il settore dei matrimoni non ci sta e protesta. Sono ancora molti i dubbi e i nodi da sciogliere. Per questo la Federmep, la federazione che rappresenta imprese e liberi professionisti del settore matrimoni ed eventi privati, ha organizzato un incontro online che si è tenuto nel tardo pomeriggio di ieri e che è stato aperto dall’intervento del presidente della Conferenza della Regioni, Massimiliano Fedriga. «Lo scopo dell’iniziativa - spiegano i vertici di Federmep - è quello di cercare di fare chiarezza illustrando nel dettaglio le linee guida per la ripresa delle attività ed evidenziare i dubbi e le perplessità sull’interpretazione delle norme introdotte con gli ultimi provvedimenti. 


IL MESSAGGIO


«Dobbiamo prendere questa opportunità di riapertura di attività lavorative ed economiche, però con l’attenzione dovuta e con la prospettiva di continuare una campagna vaccinale poderosa, perché non potremo permetterci, non solo per il Friuli Venezia Giulia e ma anche per il Paese, di trovarci a settembre nella situazione dell’anno scorso». Lo ha detto il sempre presidente del Fvg e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ai microfoni di 24 Mattino su Radio 24, parlando dell’ingresso, da ieri, del Friuli Venezia Giulia in zona bianca. «Il mio territorio - ha ricordato - è stato molto colpito sicuramente a marzo, cioè tra la seconda e la terza ondata. Oggi invece vedo una situazione in netto miglioramento, con un abbassamento di contagi rilevante dovuto sicuramente alla campagna vaccinale, altrettanto credo a una situazione che nella bella stagione come l’altro anno vede diminuire i contagi. Quindi dobbiamo prendere questa opportunità - ha ribadito - però anche con l’attenzione dovuta». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino