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L’opinione è ormai unanime: siamo entrati in una nuova era - fortunatamente migliore di quella precedente - nella giovane e dinamica storia del Covid. È l’era di una convivenza “pacifica” con il virus, quella che nella speranza di tutti consentirà di far coesistere il contagio con tutte le attività economiche e con la libertà di movimento. E il merito è tutto dei vaccini e della loro penetrazione tra la popolazione. A scanso di equivoci, e per far capire che la base è scientifica e non “emozionale”, a chiarire il quadro ci sono i numeri. La Regione li ha aggiornati ieri ed è toccato al vicepresidente Riccardi dar loro nome e cognome: la domanda ospedaliera sulle circa 500mila persone che hanno ricevuto anche la seconda dose è crollata allo 0,01 per cento. Zero virgola zero uno. È praticamente nulla.
IL QUADRO
Anche in Friuli Venezia Giulia è arrivata la quarta ondata. In ritardo rispetto a quanto accaduto in altre regioni (si veda ad esempio il Veneto), ma è arrivata. Però è diversa da tutte le altre. Il virus non è cambiato, perché quando trova persone non protette è in grado di uccidere e di provocare danni gravi. È cambiato il “pubblico”, cioè i vaccinati. «Così - spiega Riccardi - stiamo riuscendo ad “addomesticare” il virus».
LA PROSPETTIVA
Grazie ai nuovi parametri, per entrare in zona gialla si dovrebbe raggiungere il 10 per cento dei posti occupati in Terapia intensiva, quindi 18 letti in Friuli Venezia Giulia. Una possibilità che sembra lontanissima anche in caso di un nuovo aumento dei contagi. Siamo davvero all’alba di una nuova era della pandemia. Un’era in cui non sarà solo possibile far ripartire con continuità solamente le attività economiche, in cui non solo si potrà circolare liberamente senza nuovi lockdown, ma in cui soprattutto si potrà tornare a una sanità più “normale”. «Un fattore importante di questa nuova fase - spiega ancora Riccardi - è quello legato alle attività ospedaliere. Se la domanda legata al Covid resterà questa, ci permetterà di recuperare tante attività mediche che a causa della pandemia hanno subito rallentamenti o stop forzati. Ed è un tema importantissimo». Perché un’affermazione, tra le tante, è più giusta di altre: non esiste solo il Covid. Ma con il Covid aggressivo, il resto va in crisi.
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Il Gazzettino