Dottoressa aggredita da un paziente no-vax che voleva evitare il vaccino

Un vaccino
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UDINE - Si è andati oltre. Quello che tanti medici di base temevano è successo. Precisamente in provincia di Udine, in un comune della Bassa friulana. Lo schema era il solito: la richiesta di esenzione dal vaccino da parte di un no-vax convinto, messo però di fronte all’obbligo di protezione vista l’imminente stretta imposta dal governo. Solamente che stavolta dalle minacce velate si è passati alle vie di fatto. Cioè alle mani. E ora il caso è stato portato sulla scrivania dell’Ordine dei medici della provincia di Udine nonché all’attenzione delle rappresentanze sindacali dei camici bianchi. 


I FATTI


Le segnalazioni arrivate alle organizzazioni di categoria in realtà sono due. Entrambe fanno riferimento a episodi assolutamente recenti avvenuti nella Bassa friulana. In tutti e due i casi si parla di medici alle prese con i no-vax più estremisti, ma c’è un fatto più grave dell’altro. Una dottoressa, che fa parte del gruppo dei medici di base, ha subito infatti una vera e propria aggressione fisica nel suo ambulatorio. Il motivo? Sempre lo stesso. Il paziente voleva ottenere l’esenzione dal vaccino sulla base di non meglio specificate patologie preesistenti e richiedeva una serie di analisi. Lo schema classico, con una variante importante determinata dal contatto fisico con la professionista. «Una parola di troppo, forse un’incomprensione, sta di fatto che medico e paziente sono venuti alle mani», riferiscono dall’Ordine dei medici della provincia di Udine. La professionista, sola nel suo studio, è stata strattonata dal paziente che pretendeva moduli e procedure inesistenti (o meglio non di responsabilità del singolo medico di base) per evitare di sottoporsi alla vaccinazione. Nessuna ferita a danno della dottoressa, ma tanta paura per un’aggressione in piena regola del tutto inaspettata. 


GLI SVILUPPI


Il fatto, riferito correttamente alla segreteria dell’Ordine dei medici della provincia di Udine, non ha però avuto una “coda” legale. Nonostante il sollecito e il consiglio dell’associazione di categoria, infatti, la professionista ha scelto di non sporgere denuncia nei confronti del paziente diventato improvvisamente violento. Da qui l’esortazione a fare invece il contrario, segnalando alle autorità di polizia ogni tentativo di intimidazione, fino alle minacce che sfociano nell’aggressione. 


IL QUADRO


Anche in provincia di Udine, come già accaduto nel Friuli Occidentale, i medici di base si stanno organizzando per seguire l’esempio fornito dalla Fimmg, il sindacato di categoria, che proprio a Pordenone ha sancito un salto di qualità rivolgendosi a un legale per una tutela diffusa degli assistiti in caso di minacce e intimidazioni. Nel Friuli Centrale stanno circolando gli stessi moduli preparati in serie dai no-vax più incalliti. Sono documenti firmati spesso da studi di avvocati che contengono tutta una serie di “proteste” contro quello che viene definito come un «siero sperimentale». In allegato la richiesta ai medici di base di riservare e organizzare dei controlli molto costosi (a carico del servizio sanitario nazionale) per individuare malattie rarissime e in quel modo differire la data della vaccinazione del singolo paziente. 

 

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Il Gazzettino