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PORDENONE - Al momento, in Friuli Venezia Giulia, il contagio è stabile. Lo testimoniano i dati in possesso della task force regionale guidata dal professor Fabio Barbone. «Siamo in una situazione piatta», ha spiegato l’epidemiologo. Ma l’incognita legata alla diffusione della variante Delta condizionerà il futuro a breve termine, dal momento che la sua penetrazione è già arrivata al 70 per cento del campione. Tradotto, il fatto che i casi giornalieri (e quindi settimanali) possano aumentare, non è una possibilità affatto remota. Grazie alla copertura vaccinale, però, l’impatto sui ricoveri (e sui decessi) non dovrebbe essere minimamente paragonabile a quello del passato. Ma ci sarà un rischio che ora si vuole evitare: una crescita dei contagi, infatti, potrebbe incidere sul “colore” della regione, stanti i parametri attuali. E per evitare uno scenario del genere, il presidente Fedriga è impegnato in un pressing urgente con il governo.
L’ALLARME
In dieci regioni i casi sono in aumento, soprattutto tra i giovani. I ricoveri, invece, continuano a calare giorno dopo giorno. La principale emergenza della pandemia è quella del sovraffollamento degli ospedali, senza il quale non esiste una ragione alla base delle restrizioni al movimento e alla socialità delle persone. «Ma con il sistema attuale - fa invece notare il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga - si rischierebbe di scivolare magari in zona gialla solamente a causa di un aumento dei contagi, non accompagnato dalla pressione sugli ospedali».
È così, perché il valore chiave per l’assegnazione della fascia di rischio ai singoli territori è quello dell’incidenza dei contagi sui centomila abitanti lungo sette giorni.
L’APPELLO
Ecco perché il presidente Fedriga sta affrontando proprio in queste ore il tema più importante del prossimo futuro. L’obiettivo è chiaro: salvare le zone bianche (e quindi la libertà dei cittadini) laddove i ricoveri non preoccupano. «Il nostro lavoro su questo tema è quotidiano - spiega il cittadino numero uno del Friuli Venezia Giulia -. Dobbiamo cambiare ancora e l’Inghilterra ci dà l’esempio. Il valore di cui tenere conto è quello dell’occupazione degli ospedali e non più quello dell’incidenza. La copertura vaccinale fa la differenza, è urgente modificare i parametri».
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Il Gazzettino