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Le file di giovani, ansiosi di tornare a un divertimento estivo che di per sé nessuno si sentirebbe né di stigmatizzare, né tanto meno di negare, non sono passate inosservate. Il primo vero fine settimana di “pienone” a Lignano, le scuole ormai alle spalle, la possibilità - pur limitata - di tornare almeno tra le mura di quelle che fino a poco fa erano discoteche, e che adesso sono bar improvvisati. Il problema, però, è che all’interno non sempre tutto va come dovrebbe. E proprio al tramonto del week-end, da Lignano sono arrivate numerose segnalazioni: genitori, ma anche ragazzi, preoccupati non tanto dalle file fuori da un locale, quanto di ciò che può accadere all’interno. E che in alcuni casi è accaduto. Le segnalazioni, in particolare, riguardano un locale storico della movida lignanese: il Kursaal di Pineta, tempio del divertimento dei più giovani.
I FATTI
Nel fine settimana il locale apre come bar.
LA SPIEGAZIONE
Il titolare del Kursaal, Riccardo Badolato, ha inteso non buttare benzina sul fuoco. Si è limitato a raccontare, da gestore storico di una discoteca, le difficoltà che di questi tempi lo staff deve affrontare per tenere monitorata la situazione, a volte senza riuscirci. «Quando le persone esageravano - ha detto - abbiamo cercato di riportare la situazione alla calma, ma non è sempre facile. Noi siamo aperti nel fine settimana come bar, i posti sono prenotati: siamo di fronte alle stesse cose che possono succedere in un normale locale. I ragazzi si divertono e non è facile. Noi tentiamo in tutti i modi di rispettare ogni normativa».
LO SCENARIO
A breve, da Roma, potrebbe arrivare la novità che tutti i gestori delle discoteche, compresi quelli di Lignano, stanno attendendo ormai da quasi un anno. Grazie allo sfruttamento dello strumento del green pass (vaccinazione completa, guarigione dal Covid o tampone negativo), le discoteche starebbero per riaprire definitivamente. Una notizia attesa già nei prossimi giorni, che però molti titolari denunciano già come «tardiva». «Doveva essere messa in campo a maggio - spiega Lorenzo Don, volto noto della movida sia di Udine che di Pordenone -: ora un ragazzo rischia di avere la seconda dose a settembre, cioè a estate finita. Se si fosse partiti prima, ora forse avremmo più vaccinati anche tra i più giovani».
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Il Gazzettino