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PORDENONE E UDINE - I numeri assoluti - la premessa in questo caso è d'obbligo - sono ancora bassi. Molto bassi. Il Friuli Venezia Giulia in tutti i segmenti della società sta attraversando una fase di decrescita del contagio. Ma c'è un dato che gli esperti della task force hanno iniziato a cerchiare in rosso, perché in grado di far scattare un allarme già conosciuto nelle precedenti ondate della pandemia. Stanno infatti di nuovo aumentando i casi di Coronavirus tra i giovanissimi. Il report è allo studio e riguarda il flusso di dati arrivati sul tavolo della task force la scorsa settimana.
I CALCOLI
È l'effetto della riapertura delle scuole, avvenuta quando il Friuli Venezia Giulia era ancora in zona arancione? Una correlazione diretta e documentata al momento non è possibile, perché i numeri riguardano solo le fasce d'età, ma non sono dettagliati al punto da spiegare anche dove i giovani e giovanissimi hanno contratto ed eventualmente diffuso il virus. Ma la dinamica si è già vista in regione in altre fasi della pandemia: il contagio inizia sempre a muoversi in sordina tra i giovani, per poi arrivare alle famiglie e creare più problemi. E la riapertura delle scuole ha praticamente sempre contribuito a innescare questa sequenza, a partire dai picchi di ottobre e novembre.
Nel dettaglio, nell'ultimo intervallo temporale considerato nell'analisi degli esperti, nella fascia tra i 14 e i 18 anni, quella corrispondente agli studenti delle superiori, l'incidenza è aumentata del 38 per cento.
GLI EFFETTI
Rispetto alle altre fasi della pandemia, però, c'è una discreta fiducia risposta nel fatto che il contagio tra i giovani sia ora in grado di provocare meno danni tra gli adulti e gli anziani, dal momento che la campagna vaccinale nelle prossime settimane arriverà a coprire con l'antidoto proprio i soggetti più a rischio, che sviluppano gli effetti gravi del Covid e rischiano di finire in ospedale.
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Il Gazzettino