PORDENONE E UDINE - I numeri assoluti - la premessa in questo caso è d'obbligo - sono ancora bassi.
I CALCOLI
È l'effetto della riapertura delle scuole, avvenuta quando il Friuli Venezia Giulia era ancora in zona arancione? Una correlazione diretta e documentata al momento non è possibile, perché i numeri riguardano solo le fasce d'età, ma non sono dettagliati al punto da spiegare anche dove i giovani e giovanissimi hanno contratto ed eventualmente diffuso il virus. Ma la dinamica si è già vista in regione in altre fasi della pandemia: il contagio inizia sempre a muoversi in sordina tra i giovani, per poi arrivare alle famiglie e creare più problemi. E la riapertura delle scuole ha praticamente sempre contribuito a innescare questa sequenza, a partire dai picchi di ottobre e novembre.
Nel dettaglio, nell'ultimo intervallo temporale considerato nell'analisi degli esperti, nella fascia tra i 14 e i 18 anni, quella corrispondente agli studenti delle superiori, l'incidenza è aumentata del 38 per cento. Negli stessi giorni, invece, i contagi in generale sono scesi del 23 per cento. Si tratta quindi di un dato in controtendenza rispetto a quello della popolazione di adulti. Il contagio, poi, è segnalato in aumento anche tra i bambini e i ragazzi tra i tre e i tredici anni, che fanno parte del primo ciclo scolastico e delle medie. I numeri, al di là delle percentuali, sono ancora molto bassi, ma il fenomeno dev'essere monitorato attentamente.
GLI EFFETTI
Rispetto alle altre fasi della pandemia, però, c'è una discreta fiducia risposta nel fatto che il contagio tra i giovani sia ora in grado di provocare meno danni tra gli adulti e gli anziani, dal momento che la campagna vaccinale nelle prossime settimane arriverà a coprire con l'antidoto proprio i soggetti più a rischio, che sviluppano gli effetti gravi del Covid e rischiano di finire in ospedale.