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C'è un altro modo, per leggere i dati. È quello che si basa sulla divisione in zone della regione. Ci si accorge subito di una macro-differenza: agli ultimi posti, in tutte le province, ci sono le zone di montagna, dove i redditi sono bassi ma i costi stanno nettamente aumentando. E la crisi dettata dalla speculazione sui prezzi e dalla guerra in Ucraina rendono la situazione quasi insostenibile. Un concetto, questo, espresso in una lunga lettera dal consigliere regionale Giampaolo Bidoli. Lui, valtramontino doc e amante della montagna, lancia un grido d'allarme. «Vivere in montagna - dice - ormai è diventato un lusso per pochi». La riflessione è lunga e approfondita. Ma il punto è uno, fondamentalmente: se le risorse energetiche costano sempre di più, si avvicina l'incubo dello spopolamento delle valli. Un processo che con la crisi potrebbe diventare ancora più rapido. «La vita di ogni giorno - spiega Bidoli - costa molto di più. E per questo non si può certamente buttare la croce addosso ai pochi commercianti che con enormi sacrifici tengono aperte le loro attività (alimentari, forni, produttori di alimenti, bar e ristoranti, artigiani, ecc) costretti a ricercare un minimo guadagno (che sarebbe più corretto chiamare rimborso) sommersi, come sono, dalle spese di trasporto (la lontananza dai rifornitori incide in maniera pesante), dai costi di gestione e dalle spese di energia e carburante. Famiglie eroiche che gettano al vento ogni anno migliaia e migliaia di euro in spese che le persone che risiedono nella pianura, con il lavoro e i servizi a portata di mano, non devono sopportare».
I CONTRIBUTI
«A dire il vero qualche incentivo c'è (contributi alle attività per lo svantaggio localizzativo, sconto in fattura per il riscaldamento nelle zone non metanizzate, altro) - prosegue il consigliere regionale - ma non coprono certamente i maggiori costi.
IL PRESSING
«A tal proposito - conclude Bidoli - ci si aspetta che il presidente Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, si faccia portavoce della questione a livello governativo oltre che intervenire con misure straordinarie e dal bilancio regionale per limitare i maggiori costi che i montanari sono costretti a sopportare, da sempre ed in particolare in questo ultimo periodo molto difficile per tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino