Le imprese edili: «Strangolate da costi ingiustificati, dovremo chiudere tutto»

Le imprese edili: «Strangolate da costi ingiustificati, dovremo chiudere tutto»
PADOVA - «Fra una settimana è finita. I cantieri si fermeranno tutti e molte ditte falliranno. Faccio un esempio: senza acciaio per fare un solaio, un pilastro, una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - «Fra una settimana è finita. I cantieri si fermeranno tutti e molte ditte falliranno. Faccio un esempio: senza acciaio per fare un solaio, un pilastro, una struttura prefabbricata, non si lavora. Sarà un disastro». Antonio Mengato, 41 anni, è titolare di un’impresa di 234 dipendenti a Camposampiero con 41 cantieri aperti dal Veneto al Friuli al Trentino. È una delle più grandi di Padova, duecento anni di storia. Nel 2015 ha rilevato la Santinello.

L'allarme dei panifici: «Riusciremo a produrre pane, dolci e colombe ma non sappiamo con quali rincari»


LO SCENARIO
«Negli ultimi giorni stiamo assistendo ad uno scenario paradossale, giustificato falsamente dalla guerra in Ucraina, ma in realtà alimentato da una speculazione senza precedenti» continua. «Di fatto molti materiali sono completamente irreperibili, quali l’acciaio di qualunque tipo o l’alluminio per poi passare alle materie derivate dal petrolio quali il bitume che ha raggiunto quota +600% nell’ultima settimana sospendendo tutti i lavori stradali d’Italia».
«Il settore dell’edilizia, volano e traino dell’economia della ripartenza, è completamente fermo, a causa della speculazione messa in atto dai distributori energetici ed a ruota dai produttori di materie prime e semilavorati in Italia che cavalcando l’onda della crisi Ucraina, motivano l’irreperibilità di materie prime tenendo chiusi gli stabilimenti anziché produrre, inducendo cosi un’enorme aumento del costo delle materie prime.

Viaggi e spostamenti in auto condivisi per abbattere l'aumento della benzina


LA SPECULAZIONE
«Per comprendere quanto ingiustificata sia questa vicenda basti pensare che molte aziende italiane di acciaio sono dotate di forni elettrici di ultimissima generazione ed abbiano a disposizione impianti fotovoltaici di migliaia di Kwh. Allora come possono essere così tanto influenzati dall’aumento dell’energia se la autoproducono? E come mai lamentano la mancanza di materia prima se hanno i magazzini di stoccaggio pieni?» 
«Ed ancora - continua - per quale motivo con il Petrolio Wti in calo del 3% rispetto a venerdì scorso sceso anche a 129 dollari ed i prezzi del gas in calo del 5% a 119,85 stiamo subendo questo massacro dei prezzi delle materie prime? Per alcuni versi gas naturale e petrolio costano meno degli ultimi anni». La via d’uscita? «Proclamare lo stato di emergenza immediatamente», Questo permetterebbe almeno di mettere in cassa integrazione i dipendenti, oggi non possiamo farlo. Ma soprattutto richiedere alle istituzioni un controllo tramite l’Anac delle filiere produttive che stanno incrementando i costi in maniera sconsiderata. Anche le opere pubbliche destinate a cantierare i progetti del Pnrr si fermeranno. So già di centinaia di rinunce a partecipare alle gare».


GEROTTO


Chiude il presidente di Ance Padova, Gerotto: «Oltre ai motivi elencati da Mengato la cosa che più mi preoccupa sono le aziende che non riescono più a fare le cessioni dei crediti. Ancora 3 mesi e il 50% delle ditte andrà in crisi di liquidità. Ho associati che hanno in casa fino a 3 milioni di euro di materiali che non si riesce a consegnare perché mancano i trasporti. Nel breve prevedo una inflazione che si alzerà a livelli importanti. Atterrando su Padova che ne sarà delle ultime gare assegnate? Come potranno i vincitori assumersi tutti i costi e portare a termine le commesse nei tempi prestabiliti? Si dovranno stabilire dei sistemi di compensazione immediatamente e adeguare i prezzi dei materiali ai costi attuali. Siamo in una situazione economica pre-guerra che ha bisogno di leggi speciali capaci di farci traghettare verso un nuovo contesto di equilibrio economico finanziario».

  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino