PADOVA - È morto all’età di 48 anni, sotto gli occhi terrorizzati della moglie Antonella e della figlia Alessia. Una morte inaspettata, per un infarto...
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IL CORDOGLIO
Profondo cordoglio è arrivato anche dal Corpo della Polizia Penitenziaria, dove l’agente era apprezzato per la sua generosità, onestà, lealtà e il grande spirito di sacrificio e abnegazione che metteva sempre al servizio dell’istituzione. Salvatore Diolosà, collega che ha condiviso con Colucci i tanti turni di lavoro, molti dei quali massacranti, lo ha voluto ricordare con un messaggio struggente e carico di emotività: «Cosimo aveva un carattere solare e riusciva a farsi notare nella confusione, facendosi rispettare anche nei momenti più difficili – spiega con commozione Salvatore Diolosà -. Era un uomo semplice, ma nello tempo molto preciso e meticoloso, attento anche ai piccoli dettagli, dall’attenzione della divisa fino al rispetto dei rapporti interpersonali con i colleghi. Se avevi bisogno lui c’era sempre, con un consiglio e una mano tesa pronta ad aiutare chiunque. Un collega che amava la vita, la moglie e soprattutto sua figlia Alessia, che portava spesso in sella alla sua “Harley Davidson”. Lui per tutti noi era semplicemente “Mimmo”». Anche l’associazione nazionale della Polizia penitenziaria, l’istituto che tutela il personale penitenziario in congedo, ha voluto trasmettere un messaggio di solidarietà e cordoglio per l’agente scomparso. «Salutiamo con l’onore dei meriti il nostro sfortunato collega Cosimo Colucci – si legge in una nota apparsa sui social -. Sei sempre stato un buon collega, onesto e affidabile, sicuro e capace sul lavoro e nella vita privata, dove la tua famiglia ti è sempre stata vicina». Cosimo Colucci lascia nel dolore oltre alla moglie e alla figlia la mamma Cosima, la sorella Francesca, i suoceri e i cognati. I funerali oggi a Galta di Vigonovo con un picchetto d’onore della Polizia penitenziaria.
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Il Gazzettino