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CORTINA (BELLUNO) - Gli Alpini della Julia hanno scalato pareti sulle Dolomiti Ampezzane, quando si è trattato di concludere il corso avanzato di alpinismo, iniziato un mese fa, sui ghiacciai del Monte Bianco, in Valle d'Aosta. Fra queste montagne, i militari con la penna sul cappello, ragazzi e ragazze, hanno salito la via Ardizzon sul Lagazuoi; sono stati sulla Croda Negra, fra il passo Falzarego e l'Averau; hanno concluso l'addestramento con la salita in parete della Quarta Alta, una delle guglie nel gruppo delle Cinque Torri.
L'ECCELLENZA
La brigata Julia, uno dei reparti di eccellenza delle Truppe alpine dell'Esercito italiano, ha così completato un corso di addestramento specialistico, predisposto per incrementare le capacità di movimento e di combattimento in montagna. È stata una bella soddisfazione per il generale di brigata Franco Del Favero, di Valle di Cadore, di recente nominato comandante della Julia, che ha potuto portare i suoi ragazzi in uniforme sulle montagne di casa, che egli conosce bene.
I TEMPI
Questa attività si è sviluppata per la durata di quattro settimane e si è divisa in due fasi: la prima, dedicata alla parte ghiaccio, si è svolta in Valle d'Aosta, a Punta Helbronner sul massiccio del Monte Bianco. La seconda fase, dedicata allo sviluppo delle capacità di arrampicata, si è tenuta sulle Dolomiti Bellunesi, dove le pareti e le palestre naturali ben si prestano per questo. Di particolare interesse è stata la fase sviluppata sul Ghiacciaio del Gigante, per la possibilità di addestrare gli Alpini su un grande ghiacciaio vivo, dove sono presenti molteplici crepacci e numerosi itinerari su terreno misto, adatti allo sviluppo della fase alta montagna di un corso avanzato. L'attività di addestramento su ghiaccio e roccia fa parte della formazione delle Truppe alpine dell'Esercito, ed è mirata a far acquisire la capacità di muoversi, di vivere e combattere in montagna, e in particolare ad acquisire il dominio della verticalità e la capacità di superare ostacoli su ghiaccio e su roccia. Per le vie di arrampicata sulle Dolomiti, è stato molto rilevante anche il valore storico, poiché i giovani alpini si sono cimentati sulle stesse pareti dove durante la Grande Guerra i loro nonni hanno scritto pagine di storia. Sia sul Lagazuoi, sia sulle Cinque Torri, sono stati allestiti musei all'aperto sulla Prima guerra mondale, realizzati anche con l'impegno di Alpini in congedo, delle sezioni e dei gruppi Ana, provenienti in particolare dal Trevigiano, dalla zona del Montello.
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