Hanno rischiato di annegare dopo che la loro barca è affondata. Brutta avventura per una coppia di cinquantenni della provincia di Treviso che ieri è uscita in mare...
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In quei concitati frangenti la coppia, oltre ad aver indossato i giubbotti di salvataggio, è riuscita a dare l’allarme, chiedendo l’aiuto della Guardia Costiera sia attraverso il mayday che, pare, lanciando i razzi luminosi in dotazione che servono a segnalare correttamente la posizione.
Ad attivarsi è stato il comando di Venezia, assieme al Circomare di Jesolo. In particolare, a intervenire è stata la motovedetta 833 della città lagunare, dotata di una speciale strumentazione. Compresa una termocamera, ovvero una telecamera sensibile alla radiazione infrarossa e per questo capace di raccogliere immagini anche nelle ore notturne. In questo modo i militari della Guardia costiera, una volta arrivati sulla zona in cui era stato segnalato l’affondamento, sono riusciti a individuare e a recuperare la coppia. Entrambi non avevano riportato ferite, ma erano comprensibilmente spaventati per l’accaduto e per l’enorme rischio che avevano corso. Finire in acqua in questa stagione può portare alla morte per ipotermia nel giro di al massimo un’ora, se non meno. E il buio ormai fitto, non aiutava le ricerche. Le dotazioni dell’imbarcazione di salvataggio hanno invece fatto il miracolo. Per sicurezza tutti e due sono stati trasferiti al pronto soccorso di Jesolo dove sono stati sottoposti agli accertamenti del caso. Fondamentale, per il loro salvataggio, il rapido intervento dei soccorritori. Se non fossero riusciti a rintracciare subito i naufraghi la vicenda non si sarebbe chiusa con un lieto fine.
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Il Gazzettino