TRIESTE - Ora è possibile tirare con precisione le somme della pubblica accusa nel procedimento della Corte dei conti sui nuovi rimborsi-spese in Consiglio regionale: la Procura...
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Sono contestazioni, naturalmente, non condanne: all’esito dei chiarimenti che ora ciascuno dovrà (se vorrà) proporre alla Procura, l’ufficio inquirente valuterà se sia il caso di archiviare gli atti o se, per contro, sia opportuno procedere con la citazione a giudizio.
Fra le particolarità, la cifra più grossa viene contestata all’ex capogruppo della Lega Nord, Danilo Narduzzi, con 388mila euro. Dei suoi, risultano destinatari dei poco desiderabili "inviti" anche Mara Piccin, Federico Razzini, Ugo De Mattia e, sia pure soltanto per 2.500 euro, anche l’ex presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz.
Al secondo posto l’ex capogruppo dei Cittadini, Stefano Alunni Barbarossa, con 268mila euro, mentre il suo collega di Gruppo Piero Colussi (ora al vertice dell’Agenzia speciale di Villa Manin) si vede contestare soltanto mille euro.
Importante la cifra contestata a Roberto Asquini, capogruppo del Misto, con 195.500 euro. E restando nel Misto i 144mila euro contestati a Edouard Ballaman, i 130 che dovrà chiarire Luigi Ferone e gli 89mila in capo a Paolo Ciani.
A sua volta Igor Kocijancic, già capogruppo di Di Sinistra Arcobaleno, deve fare i conti con chiarimenti per 134mila euro, mentre per l’Udc figura "invitato" il solo Giorgio Venier Romano per 67mila euro. Nel Pd hanno tutti chiarito o rimborsato ad eccezione di Paolo Menis, attuale sindaco di San Daniele, che peraltro viene chiamato in causa per 4mila euro.
Infine in casa Pdl, oltre a De Anna e Marini, a non aver chiarito o restituito i soldi rimborsati restano Antonio Pedicini per 59mila euro, Piero Tononi per 40mila e Gaetano Valenti per 30.500. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino