Coronavirus, contagi su del 30% in una settimana: tutti i numeri che possono portare a nuovi divieti in Fvg

Una Terapia intensiva Covid
PORDENONE E UDINE - Stamattina è previsto un vertice: in regia il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e all’altro capo della “cornetta” i...

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PORDENONE E UDINE - Stamattina è previsto un vertice: in regia il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e all’altro capo della “cornetta” i presidenti delle Regioni, tra cui Massimiliano Fedriga. All’ordine del giorno, nascosto dietro a una dicitura standard - “aggiornamento Covid” -, il tema più caldo: i nuovi criteri proposti dall’Istituto superiore di sanità per il passaggio in zona rossa dei territori, che finirebbero in lockdown con più di 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Al momento sembra certo un unico dato: il Friuli Venezia Giulia, tramite la posizione che esprimerà Fedriga, si dichiarerà contrario al cambiamento dei parametri. Non tanto rispetto all’abbassamento delle soglie dell’Rt, quanto all’introduzione del concetto di incidenza, strettamente legato al numero dei tamponi effettuati sul territorio. Una considerazione che nasce da un fatto: in Fvg si effettuano più test (in proporzione) che in qualsiasi altra zona d’Italia ed è anche per questo che i numeri spesso sono più alti che altrove. Ma che il contagio sia elevato non è un fatto possibile da negare. E non lo è nemmeno la possibilità che il Friuli Venezia Giulia da domenica possa precipitare verso il colore rosso: tutto chiuso almeno per tre settimane. 


I DATI
Eccoli, i numeri che potrebbero condannare la regione a un passaggio repentino dalla zona gialla al lockdown locale, che nel caso scatterebbe a partire da lunedì 18 gennaio. Stando ai report diffusi quotidianamente dalla Protezione civile, infatti, nella settimana che sarà oggetto di verifica da parte dell’Istituto superiore di sanità (4-10 gennaio) sono stati registrati 4.932 contagi, mentre nella settimana precedente (quella che ha permesso al Fvg di andare in zona gialla) i casi riportati erano stati 3.793. L’aumento sui sette giorni è pari al 30 per cento, ma per arrivare al criterio che si vuole introdurre a livello nazionale, bisogna calcolare l’incidenza sui 100mila abitanti, che nella settimana tra il 28 dicembre e il 3 gennaio è stata di 312 casi, mentre in quella successiva è schizzata a 405 casi. Si tratta del secondo dato più alto (dopo quello del Veneto) in tutta Italia. Qui però ci si deve fermare, perché l’Istituto superiore di sanità calcola esclusivamente i casi sintomatici, riportati cioè in seguito a una diagnosi di malattia. E nella settimana che ha portato la regione in giallo l’incidenza dei soli pazienti con sintomi era di 205 casi su 100mila abitanti. Quindi sotto soglia. A preoccupare, ora, è proprio l’aumento di circa il 30 per cento dei contagi nella settimana tra il 4 e il 10 gennaio. C’è il rischio, infatti, che anche considerando i soli contagi sintomatici il Friuli Venezia Giulia vada a sforare il valore di 250 casi su 100mila abitanti. Allora scatterebbe il lockdown: negozi chiusi, come bar e ristoranti, ma soprattutto spostamenti vietati anche nel proprio Comune se non per comprovate esigenze. Ci sarebbero alcune deroghe, ma la situazione sarebbe simile a quella di marzo. 


LA POSIZIONE
«Dobbiamo arrivare almeno a una distinzione tra casi sintomatici e non - ha spiegato il vicepresidente Riccardo Riccardi -. Non si tratta di una questione di lana caprina, ma del nodo fondamentale». Intanto almeno sino al 15 gennaio resterà in vigore l’ordinanza che rinforza il giallo: limiti all’ingresso dei negozi e alle consumazioni nei bar e nei ristoranti a partire dalle 11 del mattino. 


LA PROPOSTA


«Evitiamo, lo dico in primis agli amanti delle piazze e della propaganda, di dare messaggi incoerenti. Se Fedriga decide di chiudere le scuole ancora per un mese non è certo il caso di festeggiare la zona gialla. Anzi, se i numeri ed i rischi sono quelli riferiti dall’assessore Riccardi, vanno valutate subito opportune restrizioni regionali», ha suggerito il “dem” Cristiano Shaurli. Un’ordinanza più stringente è possibile, ma i campi a cui si applicherebbe scarseggiano. Infine c’è tensione anche in Fvg per una possibile manifestazione delle categorie danneggiate chiamata “Io apro” e in programma per venerdì. Lo stesso giorno il Fvg potrebbe essere messo in “rosso” dal governo. 

 

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Il Gazzettino