Coronavirus Veneto, Zaia: «Respiratori veterinari confiscati per i pazienti. Possono finire i posti in Terapia intensiva» Video

Coronavirus Veneto, la DIRETTA Facebook del 24 marzo 2020 del presidente della Regione Luca Zaia. «Dobbiamo continuare con le misure restrittive, grazie ai...

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Coronavirus Veneto, la DIRETTA Facebook del 24 marzo 2020 del presidente della Regione Luca Zaia. «Dobbiamo continuare con le misure restrittive, grazie ai cittadini veneti e al loro sacrificio». L'ordinanza restrittiva del Veneto scade il 3 aprile, se continua così con questi numeri di contagio verrà rinnovata.


Covid-19 in Veneto, i temi caldi di oggi nel punto stampa di Zaia
1 - Respiratori veterinari confiscati per i pazienti
2 - Se il contagio non si ferma finiscono i posti in terapia intensiva
3 - Verona il cluster che preoccupa di più
4 - Navi da crociera sono BOMBE DI CONTAGIO
5 - Il virologo Palù entra in squadra: ecco cosa farà
6 - Una parte dei tamponi in strada: lo ha previsto Crisanti

Se il contagio non si ferma finiscono i posti in terapia intensiva
L'allarme del presidente: «Arriveremo a un punto che se la curva dei contagi non si ferma non avremo più letti per i pazienti. Anche oggi ne abbiamo parlato con i direttori delle aziende sanitarie, dobbiamo creare nuovi posti in terapia intensiva». «A metà aprile picco, il modello ci dice che un paio di milioni di persone verranno contagiate, spero sempre che il modello sia smentito».

Controlli sugli spostamenti: censiti con operatore telefonico
«Abbiamo uno studio fatto con Agenda digitale e Azienda zero - ha proseguito Zaia - che dimostra che la nostra ordinanza ha fatto diminuire del 44% i transiti nella nostra regione. Abbiamo censito tutti gli spostamenti con un gestore telefonico, ovviamente in maniera anonima. I veneti si stano comportando bene, hanno dimostrato di avere rispetto per la propria salute e soprattutto di avere senso di solidarietà nei confronti del prossimo, di chi vive in questa comunità, per me - ha concluso - i veneti sono tutti quelli che vivono qui».


Covid-19, cosa dice il modello: picco in Veneto
«Noi abbiamo un modello che ci dice che arriveremo a un punto in cui avremo due milioni di veneti contagiati», ma «molti positivi non sviluppano patologie, è bene ricordarlo. Un tampone positivo non è una condanna a morte». lo ha ricordato il presidente del Veneto, Luca Zaia, durante il briefing sul Coronavirus in Regione. Il modello previsionale, ha proseguito Zaia «ci lascerà nella storia questa "nebulosa" di sapere di avere avuto tanti cittadini che non saremo riusciti a intercettare, che saranno degli asintomatici positivi, che poi si negativizzeranno, come accade». Il tampone positivo, ha aggiunto «vuol dire che ti devi mettere in quarantena e cercare di non andare a contagiare qualcuno che potresti condannare a morte». Zaia ha quindi sottolineato che «raggiunto un certo livello di contagio nella comunità, con picchi come quelli che prevede il nostro modello che si potrebbero raggiungere a metà aprile per poi sfiammare verso fine aprile e i primi di maggio, è verosimile che ci sia un paio di milioni di persone che comunque direttamente o indirettamente siano state contagiate».​

Coronavirus, Bertolaso: sono positivo, vincerò la battaglia

Coronavirus, respiratori per animali confiscati

«Abbiamo chiesto 200 respiratori al governo, dopo un mese ne sono arrivati 50». Respiratori negli studi veterinari: abbiamo predisposto la confisca. Sono tutti per uso umano, i tubi sono rapportati alle anatomie animali ma sono funzionanti, in via prudenziale stiamo raccogliendo anche quelli. Guardiamo in faccia la realtà». Nel pubblico abbiamo una cinquantina di respiratori veterinari. Sono macchine normali, voglio specificarlo, poi quando sarà finita verranno restituiti.
 


LA MAPPA DEL CONTAGIO - GUARDA

Mascherine, una situazione abominevole
«Stanno arrivando le FPP3, quando hai quelle sei al sicuro.: la prossima settimana ne acquisteremo 2 milioni». «È una guerra. Le grandi potenze hanno grandi industrie belliche. La grande industria bellica oggi è una fabbrica che ti fa le mascherine, i respiratori e i ventilatori, tamponi e reagenti. Tutte cose che mancano. La situazione è abominevole, lo dice una persona che da un mese parla di trovare container di mascherine, ventilatori». Lo sottolinea a Sky TG24 il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. «Ci sono produzioni - ha spiegato Zaia - che sono diseconomiche, come la mascherina chirurgica, ma dobbiamo fare una scelta strategica e sostenere economicamente queste produzioni. Non pensare di avere un biomedicale forte, di non avere la produzione dispositivi di protezione, di non avere produzione di ventilatori in Italia, non è più immaginabile per il futuro».  

Coronavirus. Tamponi a tappeto: come funziona

Viene presentato oggi il progetto veneto di tamponi «a tappeto» su operatori sanitari e popolazione a livello regionale, coordinato da Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all'Università di Padova (Come funziona - LEGGI TUTTO). «Mancano materiali, abbiamo difficoltà a portare avanti questa cosa, ma la portiamo avanti, ci crediamo - ha detto Luca Zaia -. Chi li farà per primo? Mondo della sanità, case di riposo e a seguire le persone maggiormente esposte». (IL PUNTO DI IERI - LEGGI)

Il professor Burioni e l'efficacia dell'Avigan

Avigan, Burioni avverte: non è certo funzioniArriva dal Giappone l'ultima presunta promessa farmacologica per contrastare il coronavirus: l'antinfluenzale Avigan* (favipiravir), già usato in Cina nel trattamento di pazienti contagiati. La sua effettiva validità, però, divide gli esperti. «Non esistono evidenze scientifiche in merito», ha chiarito il virologo Roberto Burioni, che già aveva sottolineato in un tweet di non fidarsi di alcuni annunci che arrivano dall'estero. «Il farmaco russo, il preparato giapponese, la vitamina C, la pericolosità dell'ibuprofen, i proclami sugli Ace inibitori che i somari scrivono Eca - scriveva l'esperto - hanno una cosa in comune: sono tutte scemenze. Le novità vi arriveranno dalle autorità sanitarie, non dai social o da YouTube» (LEGGI TUTTO). Coronavirus, terapia sperimetale: il sangue di chi è guarito ai malati
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Il Gazzettino