Coronavirus, il Vinitaly slitta di due mesi: sarà dal 14 al 17 giugno

Una passata edizione del Vinitaly a Verona
VERONA - Anche il Vinitaly fa i conti con il Coronavirus: oggi è stato annunciato il rinvio della manifestazione in programma dal 20 aprile: slitterà di due mesi dal...

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VERONA - Anche il Vinitaly fa i conti con il Coronavirus: oggi è stato annunciato il rinvio della manifestazione in programma dal 20 aprile: slitterà di due mesi dal 14 al 17 giugno.


Solo 5 giorni fa Veronafiere aveva confermato le date della 54a edizione nella terza decade di aprile, da domenica 19 a mercoledì 22. Oggi invece il dietrofront e il rinvio che sicuramente avrà effetti negativi sull'economia del settore. E proprio gli operatori, temendo defezioni, hanno spinto  per lo slittamento.

Confermate nelle stesse date Opera Wine e le manifestazioni collegate, come Enolitech e Sol&Agrifood, sempre a giugno. 

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"Da un'indagine effettuata presso i nostri 36 associati, è emerso che sono 71 le manifestazioni posticipate, 28 a carattere internazionale e 43 nazionale, e 22 quelle cancellate", rileva Giovanni Laezza, Presidente di AEFI (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane), nell'ambito dell'incontro  per la presentazione del Piano Straordinario 2020 per la promozione del Made in Italy. Le fiere, ricorda Laezza "sono concentrate principalmente in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, regioni maggiormente colpite dal virus e nelle quali ogni anno hanno luogo la maggior parte delle nostre fiere. Occorre inoltre considerare che febbraio, marzo e aprile sono mesi di alta stagione per il settore con una elevata concentrazione di eventi". Il numero potrebbe anche aumentare, avverte il Presidente di AEFI che, come associazione ha chiesto interventi urgenti per il settore che ogni anno coinvolge circa 200.000 espositori e 20 milioni di visitatori, generando affari per 60 miliardi di euro e dando origine al 50% delle esportazioni delle imprese che vi partecipano, oltre all'impatto positivo su occupazione e indotto nei territori. "Non dobbiamo dimenticare che per il 75,4% delle imprese italiane, le fiere rappresentano uno strumento indispensabile - a costi contenuti - per la promozione e la diffusione dei loro prodotti, sia sul mercato interno che all'estero, e per la crescita del business", ha aggiunto Laezza.


«Lo spostamento a giugno del Vinitaly è una scelta oculata: organizzare una fiera e non avere ospiti a causa dell'impossibilità di viaggiare non avrebbe senso». Gianmichele Passarini, presidente di Cia Agricoltori Italiani Veneto, commenta così la decisione di VeronaFiere alla luce dell'emergenza coronavirus. «Ci auguriamo tutti che a giugno la situazione sia tornata nella normalità e che i visitatori possano viaggiare e soggiornare in sicurezza. Tante nostre aziende investono in questa attività di promozione: è un bene per tutti aver pensato ad uno spostamento in avanti e non ad un annullamento», conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino