Remo Spagnol, nella migliore tradizione che distingue i veneti, non poteva starsene con le mani in mano. Anzi, con le gambe immobili, visto che è una atleta abituato ai...
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L’IMPRESA
«A maggio avrei dovuto correre una corsa in Florida -racconta al telefono Remo-. Con il Coronavirus si è fermato tutto e allora ho pensato che facendo la mia corsa qui in casa avrei potuto racimolare qualcosa per quelle persone che ho visto in fila per il cibo. Ho percorso 100 giri in una ventina d’ore, con piccole soste per alimentarmi e bere. Chi voleva e mi vedeva correre poteva donare online i soldi alla Banca del Cibo. Sono riuscito a raccogliere 11.500 dollari. Non sarà abbastanza per tutte quelle auto che ho visto ma spero che qualcuno ne possa trarre beneficio».
VIA DALLA MARCA DAL 2002
Remo ha compiuto 43 anni martedì ed è partito per Londra in cerca di avventura nel 2002. Qui ha conosciuto quella che poi sarebbe diventata sua moglie, Sarah, originaria della California dove si sono poi trasferiti fino al 2015. Da Irvine hanno comprato casa nella più tranquilla Austin dove vive tuttora con Sarah e il figlio Lian Pio: «Ho voluto chiamare mio figlio come mio nonno che ha combattuto la Grande Guerra. Ho tutta la mia famiglia ancora a Cimadolmo: papà Benito, mamma Beatrice, le sorelle Laura Sofia e Valentina. Ci sentiamo spesso e quando posso torno a trovarli. Nel 2014 ho deciso di cambiare vita, via le sigarette, volevo una vita sana. Ho iniziato a fare attività fisica, camminare fino a correre». Supportato dai vicini che lo hanno visto transitare per decine di volte davanti a cancelli di casa. Dopo i primi 20 giri sono apparsi cartelli di sostegno: “Forza Remo”, “Tieni Duro”, “Sei Grande”, “Non mollare”. E lui mettendo un passo dopo l’altro ha percorso quei 160 km col pensiero fisso di poter dare un po’ di aiuto, una piccola speranza a quelle persone in coda. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino