NOVENTA PADOVANA - In silenzio, senza troppi proclami, ha servito piatti freschi tutte le sere ad una famiglia che si trova in estrema difficoltà. Il sindaco Luigi...
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Tutte le sere Emanuele e i suoi collaboratori, che nel frattempo lavoravano consegnando i pasti a domicilio alla clientela interessata, hanno inserito nel percorso anche una sosta a casa di queste persone. «Abbiamo sempre garantito loro il pasto - ha proseguito - e devo dire che i sorrisi e i ringraziamenti che ogni sera ci donano queste persone valgono molto più di tante altre cose. Ti riempiono l'anima, ti fanno sentire utile per chi dalla vita ha ricevuto meno rispetto a quello che avrebbe sognato». Emanuele Gasparin è intenzionato a proseguire questa opera di volontariato fino alla fine di giugno, ma non nasconde il suo desiderio di continuare a far qualcosa di utile per la comunità di Noventa. «Spesso viviamo pensando soltanto a quello che non abbiamo e trascuriamo ciò che invece abbiamo. Ebbene, quando una famiglia per molteplici motivi perde tutto è doveroso mettersi in gioco e aiutarla. Mi auguro che la mia iniziativa serva a sensibilizzare anche altri locali affinch<è più persone in difficoltà possano trovare una forma di ristoro in attesa di tempi migliori. Noi andremo avanti con la consegna pasti gratuita a domicilio fino al 30 giugno, ma abbiamo già dato la nostra disponibilità ad intervenire anche in futuro se il quadro economico di questo nucleo non dovesse migliorare. Ci sono bambini piccoli che non possono rimanere senza mangiare. E' una questione di coscienza».
Per ovvi motivi di riservatezza Emanuele Gasparin ha chiesto che non venissero divulgate informazioni sulla famiglia oggetto degli aiuti. E' un nucleo inserito nella società ed è giusto tutelarlo in un momento di precariato assoluto. Gasparin fino all'ultimo ha evitato di rendere pubblica questa storia. «Al sindaco ho detto che la solidarietà è bello farla in silenzio - ha concluso il titolare del Melograno - ma Bisato mi ha spinto ad uscire allo scoperto proprio per fungere da capofila per altri imprenditori del ramo della ristorazione che potrebbero mettersi in gioco ed essere di aiuto alla collettività. Alla famiglia che stiamo aiutando e più in generale alle persone che stanno attraversando un momento brutto della loro esistenza desidero dire che qualsiasi emergenza può essere superata. Non bisogna chiudersi in se stessi e va trovata la forza di chiedere aiuto anche se questo rappresenta un duro colpo alla dignità di ognuno di noi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino