Ogni sera offre la cena a una famiglia bisognosa: «Hanno figli piccoli, è un dovere»

Emanuele Gasparin e il sindaco Luigi Bisato al Melograno
NOVENTA PADOVANA - In silenzio, senza troppi proclami, ha servito piatti freschi tutte le sere ad una famiglia che si trova in estrema difficoltà. Il sindaco Luigi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
NOVENTA PADOVANA - In silenzio, senza troppi proclami, ha servito piatti freschi tutte le sere ad una famiglia che si trova in estrema difficoltà. Il sindaco Luigi Alessandro Bisato le ha definite «le cose belle dell'emergenza sanitaria». Un bar ristorante di Noventa dai primi di marzo ad oggi sta donando tutte le sere la cena ad una famiglia numerosa del paese colpita da gravi problematiche economiche e lavorative. Ieri il protagonista di questo nobile gesto, Emanuele Gasparin, titolare del Melograno di via Cappello, ha descritto l'esperienza: «Durante i mesi di quarantena funestati da persone morte e notizie tutt'altro che rassicuranti mi sono confrontato con il sindaco Bisato. Gli ho chiesto se in qualche modo la mia attività potesse rendersi utile e contribuire a rendere meno difficile il momento per qualche famiglia del territorio. Abbiamo ragionato a lungo e poi il primo cittadino, dopo aver parlato anche con i servizi sociali, mi ha indirizzato verso una famiglia con figli minori e dove ad oggi non entrano stipendi». 


Tutte le sere Emanuele e i suoi collaboratori, che nel frattempo lavoravano consegnando i pasti a domicilio alla clientela interessata, hanno inserito nel percorso anche una sosta a casa di queste persone. «Abbiamo sempre garantito loro il pasto - ha proseguito - e devo dire che i sorrisi e i ringraziamenti che ogni sera ci donano queste persone valgono molto più di tante altre cose. Ti riempiono l'anima, ti fanno sentire utile per chi dalla vita ha ricevuto meno rispetto a quello che avrebbe sognato». Emanuele Gasparin è intenzionato a proseguire questa opera di volontariato fino alla fine di giugno, ma non nasconde il suo desiderio di continuare a far qualcosa di utile per la comunità di Noventa. «Spesso viviamo pensando soltanto a quello che non abbiamo e trascuriamo ciò che invece abbiamo. Ebbene, quando una famiglia per molteplici motivi perde tutto è doveroso mettersi in gioco e aiutarla. Mi auguro che la mia iniziativa serva a sensibilizzare anche altri locali affinch<è più persone in difficoltà possano trovare una forma di ristoro in attesa di tempi migliori. Noi andremo avanti con la consegna pasti gratuita a domicilio fino al 30 giugno, ma abbiamo già dato la nostra disponibilità ad intervenire anche in futuro se il quadro economico di questo nucleo non dovesse migliorare. Ci sono bambini piccoli che non possono rimanere senza mangiare. E' una questione di coscienza». 


Per ovvi motivi di riservatezza Emanuele Gasparin ha chiesto che non venissero divulgate informazioni sulla famiglia oggetto degli aiuti. E' un nucleo inserito nella società ed è giusto tutelarlo in un momento di precariato assoluto. Gasparin fino all'ultimo ha evitato di rendere pubblica questa storia. «Al sindaco ho detto che la solidarietà è bello farla in silenzio - ha concluso il titolare del Melograno - ma Bisato mi ha spinto ad uscire allo scoperto proprio per fungere da capofila per altri imprenditori del ramo della ristorazione che potrebbero mettersi in gioco ed essere di aiuto alla collettività. Alla famiglia che stiamo aiutando e più in generale alle persone che stanno attraversando un momento brutto della loro esistenza desidero dire che qualsiasi emergenza può essere superata. Non bisogna chiudersi in se stessi e va trovata la forza di chiedere aiuto anche se questo rappresenta un duro colpo alla dignità di ognuno di noi».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino