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TRIESTE - Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha rigettato il secondo ricorso contro l'ordinanza firmata dal presidente regionale Massimiliano Fedriga che prevede il rinvio delle lezioni in presenza nelle scuole superiori al 1. febbraio. Vale quindi il provvedimento regionale: lunedì non si tornerà a scuola e ancora per una settimana (almeno) si dovrà proseguire con la didattica a distanza. Mamme e papà puntavano a sospendere l’efficacia anche della seconda ordinanza firmata dal presidente Massimiliano Fedriga, obiettivo centrato giovedì scorso con il primo ricorso. Ma stavolta è andata diversamente, e alla base della decisione del Tar c’è una ragione prettamente tecnica: sarebbe stato impossibile, in pochi giorni, organizzare un rientro in classe già lunedì.
I DETTAGLI
La presidente del Tar del Fvg, Oria Settesoldi, ha rilevato come «in caso di accoglimento dell’istanza (dei genitori, ndr) si potrebbe arrivare ad un’anticipazione di soli quattro giorni rispetto al 31 gennaio, data in cui comunque, ai sensi di tale provvedimento, il ricorso alla didattica digitale integrata per il 100 per cento delle attività scolastiche verrebbe comunque a scadere». E ancora: «Tale limitatissimo periodo di tempo non permette di ritenere particolarmente grave il danno lamentato dalla parte ricorrente». È stata rigettata anche l’istanza di abbreviazione dei termini, diventata di fatto inutile. La Camera di consiglio si sarebbe infatti riunita solo il 10 febbraio, cioè ad ordinanza regionale già scaduta.
L’ANTEFATTO
Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha detto no al ritorno in classe in anticipo perché, prima dell’emissione del decreto, le difficoltà tecniche di una riapertura-lampo delle scuole superiori erano state palesate dai vertici dell’Ufficio scolastico regionale. Durante l’incontro, che aveva visto tra i partecipanti - oltre alla presidente del Tar - Massimiliano Fedriga e i prefetti delle quattro città capoluogo della regione, erano emerse tutte le difficoltà logistiche legate a un possibile rientro in aula fissato per lunedì 25 gennaio. Era stata eventualmente ipotizzata la data di mercoledì 27 gennaio (giorno in cui la Camera di consiglio del Tar esaminerà il primo ricorso dei genitori, quello accolto e poi superato dalla seconda ordinanza regionale), ma a quel punto sarebbero mancati solo tre o quattro giorni di scuola (a seconda degli istituti) alla scadenza del provvedimento locale.
I COMMENTI
«Siamo comunque soddisfatti - ha spiegato l’avvocato Filippo Pesce, che rappresenta il gruppo di genitori protagonista del doppio ricorso -.
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Il Gazzettino