PADOVA - Ripartire. E' il verbo più usato e invocato negli ultimi mesi da qualunque tipo di categoria, ma per gli autisti padovani oggi questo termine ha un significato...
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IL PERSONALE Il servizio si era fermato a cavallo tra febbraio e marzo, in concomitanza con la chiusura delle scuole di carnevale, e poi negli ultimi due mesi è ripartito progressivamente. «Ma non abbastanza - insiste Bigon - . Busitalia conta 950 dipendenti. Sono 300 quelli hanno fruito del fondo bilaterale per il trasporto pubblico (una sorta di cassa integrazione specifica per questo settore, ndr) con uno stipendio che si ferma all'80 per cento. Il trasporto urbano è tagliato del 40%, quello extraurbano del 75%. Tra Padova e Rovigo abbiamo un parco-mezzi di oltre 600 bus sono 250 quelli fermi. Lo ribadisco: devono essere aumentati». Bigon incalza anche Comune e Regione («Sollecitino Busitalia a rinforzare il servizio, visto che importanti contributi dal governo arriveranno comunque») e poi pone l'attenzione anche sul tema della salute: «I tamponi sono stati fatti solamente su base volontaria. Sarebbe importante che le autorità sanitarie prevedessero per gli autisti test obbligatori di massa». Non è l'unico sindacalista a protestare. Stefano Pieretti di Adl Cobas alza la voce da settimane: «Non è più possibile continuare con un orario festivo ridotto. Bisogna tornare ad una organizzazione precisa ripete, i presupposti economici ci sono. E anche il tram va fatto ripartire il prima possibile, magari testando la situazione già da lunedì».
PALAZZO BALBI La prima risposta arriva da Venezia, Palazzo Balbi, sede della giunta regionale. «La programmazione spetta al Comune per il servizio urbano e alla Provincia per l'extraurbano dichiara l'assessore veneto ai Trasporti, Elisa De Berti -. Noi abbiamo indicato alle aziende di mettere in campo un servizio adeguato ai flussi di domanda. La domanda risulta variabile di giorno in giorno e questo rende tutto più difficile. Le aziende vengono comunque sollecitate a mettere in funzione i servizi adeguati alla richiesta dell'utenza».
LA SOCIETÀ Il presidente di Busitalia Andrea Ragona ascolta le lamentele dei sindacati ma allarga le braccia e puntualizza: «L'ordinanza della Regione è chiara e ci dice di non potenziare il servizio a priori, ma solo se vi sono delle criticità.
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Il Gazzettino