Il Coronavirus resiste alla quarantena: uno su due guarisce e resta contagioso

Due settimane non bastano per avere la certezza di essere guariti dal nuovo coronavirus. Neppure se l'infezione non dà più alcun tipo di sintomo. Il 50% dei...

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Due settimane non bastano per avere la certezza di essere guariti dal nuovo coronavirusNeppure se l'infezione non dà più alcun tipo di sintomo. Il 50% dei tamponi di controllo eseguiti sui pazienti che hanno portato a termine l'isolamento, cioè al 14esimo giorno dal momento della conferma del contagio, risulta ancora positivo. Significa che le persone in questione, pur senza sintomi, possono sempre diffondere il Covid-19. La percentuale è stata resa nota dall'Usl della Marca. Prima c'era la sensazione che le due settimane di quarantena non fossero sufficienti. Adesso è arrivata la conferma direttamente dal campo. A conti fatti, vuol dire che oltre 700 dei 1.415 trevigiani che stanno affrontando l'infezione in questi giorni resteranno positivi anche tra due settimane. Era stato proprio questo andamento a spingere il dipartimento di Prevenzione dell'Usl a sottolineare l'evidenza della bassa percentuale di soggetti positivi al Covid-19 che si negativizza dopo 14 giorni di isolamento domiciliare. Da qui la decisione di allungare la quarantena da 14 a 21 giorni.


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Escluso il personale sanitario in servizio negli ospedali: medici, infermieri e operatori continuano a essere sottoposti al tampone dopo due settimane per valutare un loro rientro immediato nei reparti e negli ambulatori. «È un virus subdolo che ancora non conosciamo a fondo spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria trevigiana i molti casi, se c'è una grande carica infettiva, il tampone resta positivo anche dopo i 14 giorni di isolamento. Dopo tre settimane, invece, fino ad ora l'esito è sempre stato negativo». 
 

DIFFERENZE IN BASE ALL'ETA'
Le cose cambiano, e di parecchio, in base all'età delle persone contagiate dal Covid-19. A specificarlo è lo stesso direttore generale. «Sotto i 55 anni, il 70 per cento dei tamponi di controllo risulta negativo già dopo i 14 giorni di isolamento. Sopra i 55 anni, invece, succede il contrario: il 70 per cento dei tamponi di controllo continua a essere positivo dopo i 14 giorni fa il punto Benazzi così scatta una settimana di quarantena aggiuntiva. Dopodiché non rileviamo più problemi. Non è ancora chiaro perché il virus si comporti in questo modo. Noi, come altri, abbiamo iniziato a studiarlo per definire le variabili in campo, in modo da fare chiarezza. Al momento vediamo che le cose vanno così misurandole direttamente sul campo». La quarantena per i pazienti è stata allungata da due a tre settimane sfruttando anche l'attuale blocco delle attività lavorative non essenziali. Tradotto: in caso di contagio confermato, se non si deve andare a lavorare, meglio rimanere a casa una settimana in più. In primis per non contagiare altre persone mentre si pensa di essere usciti dal tunnel del coronavirus. E poi anche per ottimizzare il lavoro di processo dei tamponi, oggi più che mai prezioso, senza rischiare di trovarne la metà ancora positivi. 

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DURATA DEL RICOVERO

Tali regole non valgono per gli operatori della sanità, non ancora almeno, perché il loro lavoro in ospedale in questo periodo è fondamentale. Di conseguenza l'Usl preferisce andare a verificare se il virus è ancora presente già al 14esimo giorno di isolamento. Nei casi in cui è sparito, c'è il via libera per rientrare in servizio. Nei casi in cui invece è ancora presente, scatta anche per medici, infermieri e operatori un'altra settimana di quarantena. Insomma, il controllo è ancora più stringente. Le persone contagiate dal Covid-19 che hanno bisogno di essere ricoverate in ospedale rappresentano un capitolo a parte. Qui tutto dipende dall'andamento del quadro clinico e dall'eventuale presenza di altre patologie. Fermo restando che anche il periodo di ospedalizzazione non è breve. «In media i ricoveri di pazienti positivi al coronavirus durano venti giorni conclude Benazzi purtroppo i tempi non sono velocissimi. Ma per fortuna la situazione generale sta migliorando e non abbiamo più la pressione che avevamo qualche settimana fa».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino