Coronavirus in provincia, quasi mille in quarantena ma solo l'1% con sintomi

Le Unità speciali di continuità assistenziale curano i pazienti a domicilio
PORDENONE - C’è un motivo preciso per il quale Azienda sanitaria, Comune e Prefettura hanno cercato - e infine individuato - un luogo per la quarantena in sicurezza...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PORDENONE - C’è un motivo preciso per il quale Azienda sanitaria, Comune e Prefettura hanno cercato - e infine individuato - un luogo per la quarantena in sicurezza in provincia di Pordenone: in tutto il Friuli Occidentale, infatti, è boom di isolamenti. Da meno di cento (il dato è riferito solo a due mesi fa) si è passati a più di 900 persone. Tutti cittadini costretti a rimanere a casa dopo un contatto con un paziente positivo oppure proprio a causa di un contagio accertato che però non richiede il ricovero in ospedale. Numeri che crescono ogni giorno e la cui risalita a livello settimanale è esponenziale. Dati, questi, che non servono solo a determinare la necessità di una struttura per gli isolamenti, ma anche a definire l’impatto sanitario della nuova emergenza, che al momento in provincia è praticamente nullo. 


IL QUADRO
In provincia di Pordenone, secondo gli ultimi dati della Prefettura del capoluogo, ci sono 948 persone che non possono uscire di casa. Solo 236 cittadini, però, fanno parte del “gruppo” dei positivi. Tutti gli altri sono nella cosiddetta sorveglianza sanitaria dopo un contatto con un contagiato accertato. Ma non è questo il dato più interessante. Per misurare l’attuale impatto sanitario della pandemia in provincia, infatti, bisogna scandagliare il lavoro delle Usca, le unità speciali di continuità assistenziale che operano sul territorio già dall’alba della fase due. In realtà attualmente in provincia solo un’unità è in servizio e si occupa di quei pazienti che a domicilio manifestano i sintomi del Covid-19 e hanno bisogno di farmaci e sorveglianza. Ebbene, nel Friuli Occidentale sono solamente dieci. Bastano le dita di due mani, quindi, per misurare gli effetti attuali della seconda ondata. Nemmeno gli ospiti di Casa Serena contagiati hanno più sintomi, e l’attività dell’Usca in servizio al momento si basa sulla sorveglianza di cinque nuclei di persone, con un totale di dieci cittadini con sintomi. Una percentuale di poco superiore all’uno per cento rispetto a tutti i residenti “colpiti” dall’isolamento forzato in casa. 
IN OSPEDALE


In provincia di Pordenone i positivi sono in totale 245, un numero in salita come nel resto della regione. Ma anche l’impatto dell’aumento dei contagi sulle ospedalizzazioni è minimo. Solamente nove persone provenienti dalla Destra Tagliamento, infatti, hanno avuto bisogno del ricovero al Santa Maria della Misericordia di Udine, diventato il polo Covid di riferimento della regione. Tra loro c’è anche un malato grave ricoverato in Terapia intensiva, mentre gli altri otto si trovano nel reparto di Malattie infettive. Ritornando alle percentuali, i numeri attuali dicono che i pazienti positivi che hanno avuto la necessità di essere trasferiti in ospedale a causa del Covid-19 corrispondono a circa il 3,5 per cento del totale.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino