«Padova, l'onda di piena non è ancora arrivata: da domani 2.500 tamponi»

«Padova, l'onda di piena non è ancora arrivata: da domani 2.500 tamponi»
PADOVA - «L'onda di piena non è ancora arrivata del tutto, e quindi non possiamo rilassarci neanche un istante. Ci aspettiamo che i numeri possano crescere e...

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PADOVA - «L'onda di piena non è ancora arrivata del tutto, e quindi non possiamo rilassarci neanche un istante. Ci aspettiamo che i numeri possano crescere e ci stiamo preparando per affrontare onda d'urto». Lo ha detto oggi Domenico Scibetta, dg dell'Usl 6 Euganea, in una diretta Facebook per la stampa a proposito dell'emergenza coronavirus. In provincia di Padova, il bollettino aggiornato alle 11 è di 790 pazienti positivi, di cui 134 ricoverati. «Dal 21 febbraio a oggi - ha detto Scibetta - la nostra macchina organizzativa non si è mai fermata un istante. I nostri modelli organizzativi si sono rapidamente evoluti rispetto ai numeri, e possiamo prevedere come si svolgerà onda epidemica grazie agli algoritmi. Ci stiamo preparando al peggio perché il peggio non ci travolga e non ci colga impreparati».


TAMPONI

«Ci stiamo organizzando per aumentare la capacità di fare test: ieri abbiamo fatto circa 2.000 tamponi e ne abbiamo processati 1.300, da domani ne faremo 2.000 al giorno e nel piano della Regione dobbiamo arrivare a 2.500». Lo ha detto Luciano Flor, dg dell'Azienda ospedaliera di Padova, nel corso di una diretta Facebook per la stampa sull'emergenza coronavirus. Flor ha spiegato che in ospedale ci sono «circa 90 pazienti ricoverati con il Covid-19, di cui 22 in rianimazione. Abbiamo casi singoli di medici ma non focolai, ad oggi non abbiamo problemi. Il pronto soccorso è sceso da 250/300 accessi al giorno a 120/130 e in generale l'ospedale ha visto calare la domanda di prestazioni, ma resta disponibile per le degenze e funziona come se fossimo nel mese di agosto». Per quanto riguarda i tamponi, Domenico Scibetta, dg dell'Usl 6 Euganea, ha aggiunto che «la capacità produttiva dei nostri laboratori è quintuplicata» e che «la rete delle microbiologie del Veneto sta lavorando in sinergia per implementarla». 

SCHIAVONIA

Nelle prossime ore l'ex ospedale di Monselice verrà riaperto per far fronte all'emergenza coronavirus. «La nostra organizzazione - ha spiegato Scibetta - deve prevedere tutte le possibilità e tutti i livelli di gravità. Nel caso estremo non rimarremo colti di sorpresa, e per questo abbiamo individuato dei presidi ospedalieri da poco dismessi come quello di Monselice e l'abbiamo adeguato fin da subito per utilizzarlo come ospedale di ricovero. Abbiamo individuato una capienza di 204 posti letto e la Protezione civile ha lavorato giorno e notte per ripristinare l'efficienza della struttura; il secondo piano è già operativo, un altro verrà reso disponibile oggi e un altro verrà reso disponibile domani». L'ospedale di Monselice quindi verrà «riaperto, riattivato, rimesso in funzione e avrà tre piani per accogliere eventuali malati. Spero che non arriveremo a questo livello gravità, ma che questo - ha concluso Scibetta - sia solo un grande esercizio di efficienza del nostro sistema».




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Il Gazzettino