Negozio aperto nonostante i divieti, chiuso per 45 giorni: denunciati 8 bengalesi e una ghanese

Il questore Marco Odorisio
PORDENONE - Nella mattinata di  lunedì 16 marzo, agenti dell’Ufficio Prevenzione della Questura di Pordenone, hanno eseguito il provvedimento di...

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PORDENONE - Nella mattinata di  lunedì 16 marzo, agenti dell’Ufficio Prevenzione della Questura di Pordenone, hanno eseguito il provvedimento di sospensione  per 45 giorni nei confronti del “New Bangla Bazar” di  via Vallona, 10.

Infatti, già da alcuni giorni, nonostante i provvedimenti vigenti in materia di contenimento e contrasto all’epidemia da “Coronavirus”, erano pervenute segnalazioni che riferivano la presenza di numerose persone all’interno intente a consumare bevande alcoliche, senza procedere ad alcun acquisto di merce.
Seguendo, quindi, tale informazione, nel pomeriggio di sabato due equipaggi dell’Ufficio prevenzione Generale e Soccorso Pubblico “Squadra Volante” della Questura, effettuavano una ispezione del locale sorprendendo 5 avventori intenti a consumare bevande alcoliche.
Contestualmente, all’esterno del locale, venivano rintracciati altri tre avventori ed anche loro avevano consumato bevande alcoliche . Questi ultimi sorpresi dagli agenti si allarmavano rientrando e sparpagliandosi nei vari ambienti del negozio, fingendo platealmente l’interesse per alcuni prodotti esposti consultando le varie etichette.
Venivano, quindi, identificati gli otto avventori riscontrando come tre di questi fossero gravati da precedenti di polizia in materia di stupefacenti, lesioni, reati contro il patrimonio e la persona.
Si accertava, altresì, come tutti fossero provenienti da altri comuni della provincia di Pordenone e che si erano recati presso il negozio per consumare alcolici. 
Gli otto clienti e il titolare del “New Bangla Bazar”, un 44enne del Bangladesh venivano, altresì denunciati per la violazione dell’art. 650 C.P..
Mentre i poliziotti redigevano i verbali  una 47enne ghanese, alla presenza di tutti gli indagati, assumendo un atteggiamento ostile e minaccioso, apostrofava gli agenti con epiteti e frasi ingiuriose venendo così indagata in ordine al reato di oltraggio a Pubblico Ufficiale  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino