Movida in piazza, la protesta dei residenti: «Notte infernale fino alle 4»

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PADOVA - «Abbiamo trascorso una notte infernale. Alle 3,30 abbiamo chiesto l’intervento delle Forze dell’ordine. Piazza dei Signori era ancora affollata di giovani che schiamazzavano, urlavano, sentivano musica e bevevano. Una situazione che non ci permette nemmeno il diritto al riposo. La calma è tornata intorno alle 4 ma poco dopo è iniziato il lavoro degli ambulanti. Ci chiediamo dov’è il rispetto delle norme prudenziali, del distanziamento tra le persone, tra l’altro, quasi tutte senza mascherina?».


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A rinfocolare la polemica ormai annosa sulla movida della piazza, Antonia Dalla Costa, presidente dell’associazione “Residenti Centro Storico”. «Dopo l’incontro con il Questore che aveva manifestato interesse per il problema nulla è cambiato. La situazione è pericolosa dal punto di vista della sicurezza sanitaria che in questo momento è la preoccupazione principale, ma non solo. L’assessore Antonio Bressa aveva assicurato che i bar avrebbero fatto solo servizio ai tavoli. Certo, i tavoli erano tutti occupati, ma agli angoli con via Dante e con San Clemente abbiamo assistito dalle nostre finestre ai maggiori assembramenti. Anche lo spazio sotto i portici era completamente occupato». La presidente sottolinea come a nulla sia servita la vigilanza privata assicurata dai locali, peraltro composta da 4 persone a fronte di una piazza che contiene ben 1600 sedie oltre a tutti i clienti che consumano assiepati restando in piedi. 

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PLATEATICI
«Ora poi sembra che i posti auto riservati ai residenti verranno concessi ai locali per ampliare i plateatici affinchè possano rispettare le distanze, si tratta dell’ennesimo affronto ai residenti ormai bistrattati ad ogni occasione. Riconosciamo che l’assessore Bressa è arrivato in piazza dei Signori, ma erano circa le 19, un orario tranquillo, lo invito a venirci a notte inoltrata, gli apriamo le porte delle nostre case così potrà vedere la piazza dall’alto - continua -. Mi chiedo perché non si prende esempio da Verona dove il sindaco ha emanato un’ordinanza e le cose sono andate diversamente da Padova. Il danno economico dallo stop alle attività non l’hanno subito solo i baristi che, tra l’altro, non offrono beni di prima necessità, ma anche tutte le altre tipologie di commercio che però non sono aperte fino alle 2 come i bar. Anche la chiusura per 5 giorni di un locale non è servita, è necessaria una sorveglianza reale. Chiediamo che i bar tornino a chiudere a mezzanotte con rientro di sedie e tavolini come accadeva durante l’amministrazione Zanonato».



IL SINDACO
Sulla questione movida interviene il sindaco Sergio Giordani. «La città sta tornando a vivere nel suo complesso, sono ripresi i mercati, il centro storico è frequentato come i parchi e questo è un dato di fatto - afferma il sindaco -. È noto come l’amministrazione abbia sempre raccomandato prudenza, facendo una massiccia campagna di informazione sulle norme da seguire e, soprattutto, sull’uso delle mascherine. Ritengo inoltre condivisibile la gioia di tornare a vivere anche se serve la responsabilità individuale». Riguardo alle piazze centrali  Giordani ricorda come grazie alla collaborazione con il Prefetto ed il Questore si è arrivati ad avere un presidio delle forze dell’ordine mai visto prima in città. «Per i locali delle piazze poi, grazie alla mediazione dell’assessore Bressa, è stata ottenuta la collaborazione dei baristi che hanno provveduto al supporto di professionisti della sicurezza - chiude Giordani -. Da parte nostra continueremo a garantire il massimo presidio della zona. Siamo inoltre alla vigilia di un’ordinanza della Regione che permette di restare all’aperto senza indossare le mascherine e allarga quindi le misure di sicurezza. Le istituzioni devono ovviamente continuare a fare il massimo in tema di prudenza e sicurezza. Non si può negare che in città è tornato un fermento di vita ma, ribadisco, continueremo a garantire quanto fatto finora».

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