CAMPOSAMPIERO - Non più messe sotto il sole cocente e in piedi in fila indiana nel campetto a fianco della chiesa di San Marco. In questi giorni i volontari della...
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«Proponiamo ai parrocchiani un nuovo modo di vivere la nostra chiesa - spiegano i rappresentanti del consiglio pastorale - questa novità dà la possibilità a quante più persone possibili di partecipare in tranquillità e serenità alle funzioni religiose che, salvo maltempo, si svolgeranno sempre all’aperto». Domenica scorsa durante la messa delle 11 una ragazzina si è sentita male sotto il sole. Fortunatamente l’adolescente, accompagnata da un genitore, si è subito ripresa dopo un bicchiere d’acqua ma tra i responsabili della pastorale della parrocchia guidata da 28 anni da don Bruno Bevilacqua la risposta è stata immediata.
QUATTRO CELEBRAZIONI
Tra oggi e domani, domenica di Pentecoste, le messe raddoppiano a San Marco da due a quattro. Domenica scorsa le centinaia di fedeli che hanno partecipato alle messe, nonostante le oggettive scomodità climatiche, sono rimaste molto contente per aver ricevuto la comunione dopo tre mesi di “pausa forzata” per il Covid-19. Le persone si sono sentite al sicuro e protette: all’unico ingresso dal cancelletto davanti al pronto soccorso dell’ospedale i volontari della liturgia, che indossavano un fazzolletto arancione e una mascherina d’ordinanza, hanno misurato la febbre a tutti e consegnato guanti e mascherine a chi ne era sprovvisto. Ognuno ha raggiunto il posto contrassegnato a terra e tutti sono rimasti fermi senza mai spostarsi fino alla benedizione finale.
La tanto attesa celebrazione, la prima post lockdown, è stata introdotta da una lettera inviata dal vescovo Cipolla al parroco don Bruno e letta all’inizio delle funzioni religiose. I fedeli hanno ricevuto l’ostia sul posto dai ministri dell’eucarestia. Alla fine, stanchi ma felici, tutti i fedeli sono usciti ordinatamente in fila dall’altra parte del campetto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino