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PORDENONE - La Valcellina potrebbe non restare l’unica area della provincia di Pordenone ad essere passata ai raggi X per scovare i contagi “silenziosi”. E lo stesso può valere ad esempio per le zone montane della provincia di Udine. Sarà tutta una questione di costi e benefici, ma la Regione è intenzionata ad esportare il modello anche in altri luoghi particolarmente toccati dal contagio sul territorio. Sabato il vicepresidente del Fvg, Riccardo Riccardi, ha accennato alla possibilità di analizzare la situazione epidemiologica di Tolmezzo, dove però pesano i contagi in carcere e in casa di riposo. In serata ha aperto anche all’ipotesi di affrontare altri test di massa anche nel Friuli Occidentale.
I NUMERI
L’operazione terminata in Valcellina ha dato uno storico: l’adesione della popolazione nel complesso ha raggiunto il 60 per cento dei residenti.
LA MAPPA
Quali sarebbero, allo stato attuale, le aree del Friuli Occidentale con la maggiore incidenza del contagio rispetto alla popolazione residente? Ci si deve basare, per una prima analisi, sulla mappa aggiornata dalla Protezione civile regionale. Una cittadina candidata sarebbe Maniago: gli attualmente positivi sul territorio comunale sono 119 e l’indice sui mille abitanti è a quota dieci. A rischio anche Montereale Valcellina, con 37 positivi e un indice di 8,2. A Spilimbergo ci sono 82 contagiati, ma la popolazione è più ampia e l’indicatore sui mille abitanti scende a 6,9. Sembra però essere proprio la fascia pedemontana la prossima osservata speciale. In provincia di Udine, oltre a Tolmezzo, lo screening a tappeto potrebbe riguardare comuni come San Leonardo, Enemonzo e Forni Avoltri.
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Il Gazzettino