VENEZIA - Emergenza coronavirus, la proposta del governatore Luca Zaia per "alleggerire" il peso dei divieti si chiama "droplet": una parola inglese che...
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«Abbiamo inviato le nostre osservazioni al decreto del governo e vedremo se verranno accettate tutte le nostre osservazioni» e ora «siamo in attesa della risposta». Lo rende noto il governatore del Veneto Luca Zaia al termine della mattinata di riunioni in videoconferenza con i colleghi di Lombardia e Emilia Romagna dalla sede della Protezione civile regionale di Marghera. I tre governatori delle Regioni dove si sono registrati i maggiori casi di contagio da coronavirus chiedono al governo «di cercare di coniugare le indicazioni del mondo scientifico - spiega Zaia - con le esigenze di tutti i giorni».
Dunque: «Apertura di musei, cinema e teatri, rispettando il cosiddetto droplet, ovvero la distanza di un metro tra le persone, e il contingentamento delle presenza». «Centri commerciali aperti - ma sempre con il contingentamento del pubblico», fa sapere il governatore - così come bar e ristoranti, dove il servizio sarà garantito al tavolo, ma senza la somministrazione di bevande e cibi all'esterno per evitare assembramenti di persone».
Per i luoghi di culto è stato chiesto dai governatori di potere garantire ai fedeli la possibilità di assistere alle funzioni religiose mantenendo anche qui il droplet, «magari segnando i posti sui banchi per le chiese e negli altri edifici di culto in maniera tale da potere garantire una distanza di sicurezza», prosegue Zaia. «Se il governo accetterà tutte le nostre osservazioni - ha concluso Zaia - e saranno validate dal mondo scientifico, il Decreto verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e sarà efficace dalle 24 di questa notte». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino