Coronavirus. Lavoro abusivo, parrucchieri ed estestiste, ma anche gelatai: 10 denunce in 48 ore

Coronavirus. Lavoro abusivo, parrucchieri ed estestiste, ma anche gelatai: 10 denunce in 48 ore
Dieci segnalazioni di lavoro abusivo in due giorni. «Ma non è facile individuare i responsabili - chiarisce Andrea Gallo, comandante della polizia locale di Treviso -...

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Dieci segnalazioni di lavoro abusivo in due giorni. «Ma non è facile individuare i responsabili - chiarisce Andrea Gallo, comandante della polizia locale di Treviso - perchè spesso queste attività sono svolte in casa». E invece il lavoro nero crescerà di giorno in giorno. Parrucchieri, estetisti, gelatai, ristoratori, baristi. Senza tutele e senza controllo. La doccia fredda del Decreto Ministeriale del 26 aprile ha messo in moto la rabbia. E con la rabbia e la disperazione, il lavoro nero. «Arrivano messaggi di estetiste che si propongono per lavorare in casa con il kit pulito e igienizzato - spiegano i commercianti di Treviso Impresa Comune - noi non vogliamo fare delazione, evidenziamo il problema sicurezza. La gente ha bisogno di lavorare, ma così rischiamo di creare un ritorno della pandemia».

I CONTROLLI
Il sindaco Mario Conte, sul punto, è risoluto. «Ho chiesto alla polizia locale di fare controlli serrati. Non vogliamo multare nessuno, sia chiaro. Ma dobbiamo sensibilizzare i lavoratori. Questo non è il modo per risolvere i problemi. Dobbiamo cercare di resistere e di farci sentire tutti compatti». I controlli della polizia locale sono quotidiani e le autorità invitano a segnalare eventuali attività abusive al comando anche tramite email. «Tutte le segnalazioni vengono subito prese in considerazione e verranno effettuati immediati controlli» spiega Andrea Gallo. Che, però, onestamente spiega come non sia così semplice poter individuare i responsabili. «Ma questo è un ulteriore danno ad un sistema già in ginocchio», ribadiva Giannantonio Papa, responsabile provinciale acconciatori e parrucchieri per Confartigianato. Anche Moira Bardini, parrucchiera trevigiana, confrontandosi con altre colleghe, conferma che il fenomeno dell’abusivismo è diffusissimo, con persone che, in barba alle regole, vanno per le case a fare shampi e pieghe. Ha deciso quindi di creare un gruppo di Whatsapp per raccogliere segnalazioni e girarle, attraverso Cna alle autorità competenti, per arginare questa intollerabile illegalità. Acconciatrici ed estetiste chiedono di poter lavorare in sicurezza. Perché molte di loro la sicurezza anti-contagio nel loro negozio la possono già garantire. «Pettini, spazzole e mollettoni nel mio salone vengono disinfettati ogni giorno attraverso l’immersone in un disinfettante medicale e poi inseriti in uno sterilizzatore - racconta -. Abbiamo inoltre la sanificazione tramite l’ozono. Questi sono investimenti che ho fatto negli anni per garantire alle mie clienti la massima sicurezza. Non è giusto quindi che, con queste garanzie, il Governo non ci faccia riaprire».
IL RISCHIO

Anche la ristorazione e le gelateria sono a rischio deragliamento. «E' un momento mettere nella vaschetta i cucchiaini perchè il gelato possa essere consumato al parco o per strada. Molti arrivano davanti al negozio fingono di telefonare metre in realtà ordinano sul posto». La Regione, nell'ordinanza correttiva di lunedì ha inventato l'escamotage del car delivery. E ieri è nato Zoona.it, il portale e-Commerce per supportare i negozianti di Treviso realizzato da Cricket Adv con il sostegno di Bcc Pordenonese e Monsile, per rendere più semplice e gestibile la consegna a domicilio, riavvicinando le persone al commercio al dettaglio e sostenendo i negozi di vicinato. La piattaforma digitale permette ai negozi di Treviso e provincia di aprire, senza difficoltà e con limitati costi di gestione, il proprio e-commerce. Una “vetrina virtuale” dove essere sempre presenti, in modo semplice, immediato e automatizzato.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino