TREVISO Erano andati a fare le vacanze in Croazia. E quando sono tornati nella Marca hanno scoperto di essere stati colpiti dal coronavirus. La coppia di trevigiani, entrambi...
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L’ALTRO FRONTE
Il discorso è simile per quanto riguarda il focolaio esploso a Maser. Le condizioni dei due anziani, marito e moglie di 85 e 90 anni, colpiti dal coronavirus e ricoverati nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Ca’ Foncello, sono stabili. A una delle due badanti moldave che li assistevano, a loro volta positive, è invece salita la febbre. Adesso si stanno ricostruendo tutti i loro spostamenti. Una delle due è rientrata nel trevigiano solo una decina di giorni fa. A quanto pare non era tornata in Moldavia. Stando a una prima ricostruzione, era passata per Como. Non assistevano altri anziani. Ma va ancora fatta chiarezza. Anche perché il focolaio si allarga. Ad oggi risultano contagiate in tutto nove persone. Sono infatti risultati positivi anche il figlio di una delle due badanti e quattro familiari della coppia di anziani. A parte l’85enne e la 90enne, si trovano tutti in
isolamento domiciliare. A questo punto diventa quasi impossibile capire da dove sia arrivato il virus.
LA SCOPERTA
Il primo ad accorgersi del contagio è stato il medico di famiglia Maurizio Bressan. Il dottore era stato chiamato dalla figlia della coppia di anziani. Dopo aver visitato l’85enne ha subito chiamato i soccorsi. «Qualsiasi medico dotato di opportuna oculatezza avrebbe compreso che i sintomi dell’uomo erano compatibili con quelli del coronavirus – spiega – si tratta di un soggetto con un quadro clinico difficile a causa di determinate patologie di cui soffre. Ho visto che presentava delle difficoltà respiratorie evidenti perché saturava poco, non aveva cioè sufficiente ossigeno nel sangue. A questo va aggiunto che gli era salita la temperatura corporea, per cui si è reso necessario chiamare i soccorsi e ricoverarlo. Il tampone eseguito, purtroppo, ha dato esito positivo, confermando la diagnosi».
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I SINTOMI
Poche ore dopo si è sentita male anche la moglie. «Di notte, poco dopo il ricovero del marito, le è venuta la febbre e l’ambulanza è giunta a casa sua per condurla in ospedale – continua il medico – anche lei è risultata positiva. Come altre persone con le quali la coppia ha avuto dei contatti negli ultimi 14 giorni». In questo periodo i sintomi non sono troppo difficili da inquadrare. «Se un soggetto è già affetto da patologie e presenta dei segnali rilevanti come tosse, difficoltà respiratorie e febbre – sottolinea Bressan – è bene ricorrere subito alle cure mediche, senza perdere tempo, perché sono sintomi inequivocabili. Gli asintomatici, invece, possono anche non accorgersi di aver contratto il Covid». I timori sono destinati a salire in vista dell’autunno. I sintomi dell’infezione da coronavirus e della normale influenza stagionale sono praticamente gli stessi, almeno nella fase iniziale. Ed è per questo che l’Usl della Marca sta mettendo a punto una campagna per la vaccinazione antinfluenzale senza precedenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino