L’emergenza Coronavirus è materialmente visibile nei nostri aeroporti dove transitano viaggiatori sui voli internazionali che debbono essere sottoposti ad...
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I VOLONTARI
«Siamo presenti a turno - ricorda uno di loro - al controllo dei due varchi di sbarco. Presente con noi c’è sempre anche un medico. Il nostro compito è quello di controllare con il termoscanner la temperatura corporea del passeggero. La soglia di sicurezza è stata fissata a 37,5°, ma se essa viene oltrepassata le direttive impartiteci ci obbligano a far entrare il passeggero in un’ulteriore area di estrema sicurezza. Da quel momento scattano ulteriori meccanismi di controllo sanitario e di più accurata indagine e approfondimento per accertare quale sia la causa dello stato febbrile denunciato dal soggetto. Come si può capire agiamo in situazione estremamente delicata dove la prudenza non è mai troppa, anche se siamo debitamente equipaggiati e protetti. Per noi si tratta di una nuova emergenza, ma possiamo dire che alle emergenze siamo abituati e la affrontiamo con il consueto spirito di servizio in favore della collettività». Viene ricordato, infatti, nella sede sezionale cittadina di via Tissi 10, che si tratta di volontari addestrati e preparati a qualsiasi evenienza, dai terremoti alle alluvioni. Però ammettono che per il Coronavirus la situazione è diversa, poiché si tratta di un’emergenza che va direttamente ad interessare la salute degli stessi operatori oltre che di qualsiasi cittadino. «Ancora una volta i volontari con la penna nera hanno risposto subito: “Presente!”, sottolinea Angelo Dal Borgo in queste settimane giunto alle ultime battute del suo ruolo di presidente sezionale che avrà termine nella prossima assemblea di domenica 1° marzo. E aggiunge: «Non posso che ringraziare i miei bravi volontari per quanto stanno facendo. Chiudo il mandato di presidente consapevole di lasciare nella mia Sezione un corposo nucleo di Protezione Civile altamente specializzato ed efficiente». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino