Coronavirus, Bauli: «Giù le mani dalle aziende. Chiudere le fabbriche è uccidere l'economia»

foto di repertorio
VERONA - «Giù le mani dalle aziende. Le fabbriche insieme ai lavoratori sono la spina dorsale del nostro Paese. Nel rispetto della salute di tutti, con grande senso...

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VERONA - «Giù le mani dalle aziende. Le fabbriche insieme ai lavoratori sono la spina dorsale del nostro Paese. Nel rispetto della salute di tutti, con grande senso di responsabilità, dobbiamo continuare a produrre per consentire all'Italia di superare questo momento difficile. Chiudere le fabbriche significa uccidere la nostra economia e non riuscire a garantire i beni di prima necessità. Neppure tutti quei beni che servono al normale svolgimento della nostra vita. Il sistema produttivo è una filiera lunghissima che non si può interrompere». Così il presidente di Confindustria Verona, Michele Bauli sull'ipotesi di blocco delle attività produttive.


Danieli (Confindustria): «Chiudere la fabbriche sarebbe drammatico»

«Come distinguere l'importanza di un'azienda da un'altra? Un'autoambulanza non cammina se non ha una batteria di ricambio; non si riforniscono gli ospedali di ossigeno o di medicinali se non li si producono. Chi produce letti, molle per i letti, lenzuoli, cibo, ricambi per le macchine che producono cibo svolge un ruolo nella catena produttiva. Aziende a ciclo continuo non si possono mai fermare», avverte il presidente di Confindustria Verona. «E poi, chiudere un'azienda può voler dire perdere un mercato per sempre e, quindi, chiuderla definitivamente: una strada senza ritorno e un danno anche per i lavoratori». 


«Le aziende hanno adottato misure a tutela dei propri lavoratori prima delle restrizioni del Governo e questo perché l'azienda è prima di tutto una realtà sociale che tutela se stessa nella sua interezza fatta, prima di tutto di persone- prosegue Bauli - . Con spirito democratico e rispetto dei diritti alla salute dei cittadini vogliamo affrontare questo momento, senza imposizioni che vadano al di la del ragionevole e opportuno. Per questo, ci opporremo a qualsiasi limitazione alle attività d'impresa che in queste ore sono state paventate. Lo faremo per noi e per i nostri lavoratori. Continueremo ad assumere tutte le più drastiche misure di sicurezza per garantire che non ci siano contagi all'interno delle aziende, ma dobbiamo continuare a lavorare».
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Il Gazzettino