É boom per l'albergo dei tedeschi: il "Cavalieri" con 70 ospiti, la metà viene dalla Germania

Antonio Vigolo è il patron del Cavalieri di Jesolo
JESOLO (Venezia) - È già stato soprannominato a Jesolo l'hotel dei tedeschi: si tratta del Cavalieri Palace che, a dispetto dell'avvertimento che il governo...

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JESOLO (Venezia) - È già stato soprannominato a Jesolo l'hotel dei tedeschi: si tratta del Cavalieri Palace che, a dispetto dell'avvertimento che il governo di Berlino ha indirizzato a chi intende viaggiare in Italia, sulla settantina di clienti conta oggi più di metà ospiti giunti dalla Germania. «Una grande soddisfazione - commenta il titolare Antonio Vigolo -: questo significa che per questi clienti la vacanza è un'esperienza irrinunciabile perché è una questione di cuore. Loro sono innamorati di Jesolo e dell'Italia per le emozioni che hanno ricevuto».


Come conferma l'esperienza della famiglia Marinoff, prima a presentarsi lunedì scorso al termine del lockdown con apertura delle frontiere. «Hanno viaggiato tutta la notte - ricorda, con orgoglio l'albergatore -: nonna Perfidia è partita da Stoccarda e a Monaco ha caricato figli e nipoti. Alle 9 in punto erano seduti nel ristorante dell'hotel per fare colazione. Un'emozione che non possiamo scordare e un premio a chi, come noi, ha deciso di scommettere sulla riapertura immediata». C'è anche qualcuno che arriva dall'Austria. Seppure in incognito perché Vienna le frontiere non le ha riaperte per turismo. «Uno storico cliente è transitato per la Svizzera, verso la quale non ha limiti, per poi scendere fino a Jesolo. Percorso inverso per tornare a casa: in questo modo, al rientro si è evitato la quarantena obbligatoria di 14 giorni. Del resto rischi non ne ha corsi - assicura Vigolo -: le misure di sicurezza adottate sono eccezionali anche se abbiamo cercato di non ospedalizzare troppo la struttura: i dispositivi sono stati adottati tutti, salvaguardando il relax degli ospiti».

In hotel - 52 stanze e 32 dipendenti pienamente operativi - ci sono anche turisti inglesi e americani.
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Il Gazzettino