I sindacati: «Disparità di trattamento economico tra le aziende sanitarie venete»

All'Azienda ospedaliera di Padova malumore per le retribuzioni accessorie
PADOVA - Due decessi e tre nuovi casi di Coronavirus sono stati registrati nelle ultime 24 ore. La diffusione del virus in provincia di Padova rimane ancora sotto controllo,...

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PADOVA - Due decessi e tre nuovi casi di Coronavirus sono stati registrati nelle ultime 24 ore. La diffusione del virus in provincia di Padova rimane ancora sotto controllo, secondo i dati presentati nell’ultimo bollettino di Azienda Zero. Sale lievemente il numero di ricoverati, due nuovi pazienti sono stati accolti tra ieri e mercoledì nelle strutture ospedaliere padovane. Complessivamente i positivi nei nosocomi sono 50, di questi 9 sono in terapia intensiva.

I NUMERI
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria ad oggi i dimessi sono ben 635, i decessi legati al Covid in totale sono 267. I casi di Coronavirus segnalati finora nel territorio padovano arrivano a 3.909. Continuano a scendere i positivi, meno 20 in 24 ore, sono ancora ammalati in 364. Aumentano a 3.278, più 21 in 24 ore, i negativizzati virologici. Ieri 39 padovani sono usciti dalla quarantena, 387 risultano ancora in isolamento domiciliare.  In Azienda ospedaliera attualmente si trovano 9 pazienti positivi in area non critica e 2 in rianimazione. Spostandosi all’Ulss 6, a Schiavonia risultano occupati 17 letti in reparto e 7 in terapia intensiva. Solo due i pazienti a Camposampiero in reparto, altri 6 sono all’ospedale di Comunità. Infine Villa Maria assiste 7 degenti.
LA LETTERA

Nelle scorse ore le sigle sindacali di dirigenti medici, personale tecnico amministrativo e di comparto dell’Azienda Ospedaliera di Padova (Aaroi, Anpo-Ascoti-Fials Medici, Cimo, Cnu, Fassid-Sinafo-Smr, Fedirets, Nursing-Up e Uil Medici) hanno scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza, al ministro della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone e ai parlamentari eletti nel Collegio di Padova e provincia per chiedere che venga eliminata la disparità di compensi accessori nella sanità veneta. «Da anni siamo discriminati - scrivono - Lo siamo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista assicurativo relativamente al “rischio clinico” legato agli interventi di più elevata complessità che richiedono un altissimo livello di specializzazione. Peraltro l’importanza strategica e scientifica dell’Azienda Ospedale-Università determina l’effettuazione da parte di tutto il personale di attività e prestazioni ad un livello mediamente più elevato rispetto a quelle richieste alla generalità dei dipendenti delle altre aziende sanitarie venete». Tuttavia «i dipendenti dell’Azienda Ospedale-Università di Padova possono contare su fondi contrattuali che finanziano il trattamento economico accessorio, che sono al livello più basso tra tutte le aziende sanitarie venete se non d’Italia». Tra i promotori anche Giampiero Avruscio, per Anpo.
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Il Gazzettino