PONZANO C’è un caso sospetto tra i medici negli ambulatori dell’ex Utap e la cooperativa ha ritirato i propri infermieri e addetti alla segreteria. Ma...
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L’INTERVENTO
Ieri gli ambulatori sono stati completamente sanificati. E oggi si riprenderà proprio grazie ai volontari dell’associazione carabinieri di Paese e Ponzano e a quelli della Croce Verde La Marca. Saranno loro a garantire il servizio di segreteria negli ambulatori al posto del personale della cooperativa So.Co.Me. Il medico di famiglia finito sotto la lente si trova in quarantena a casa. Entro oggi tutti i suoi colleghi verranno sottoposti al test per il Covid-19. La speranza, ovviamente, è che il contagio non si sia diffuso. Nel frattempo si va avanti, con tutte le precauzioni del caso. Ieri il centro medico di Ponzano è rimasto chiuso dalle 14.20 alle 16.40 per consentire la sanificazione degli ambienti. Subito dopo gli ambulatori sono stati riaperti in forma ridotta fino alle 20.
IN ATTIVITÀ
E oggi torneranno a funzionare a pieno regime. Senza però il servizio infermieristico. «Dopo la decisione della cooperativa di ritirare momentaneamente il proprio personale – fa il punto il sindaco, Antonello Baseggio – abbiamo stretto un accordo con l’associazione carabinieri in congedo di Paese e Ponzano e con i volontari della Croce Verde La Marca. Saranno loro a garantire l’attività di segreteria dell’ex Utap nelle prossime ore».
NESSUNA SOSTITUZIONE
Gli infermieri al momento non verranno sostituiti. Ma almeno chi chiamerà in ambulatorio troverà una risposta. Senza i volontari, infatti, da oggi i pazienti avrebbero dovuto attendere un medico libero per riuscire a parlare con qualcuno attraverso il telefono. Cosa non scontata in un periodo di emergenza come questo.
«Adesso ci saranno quattro volontari che si turneranno nell’arco della giornata – specifica il primo cittadino – garantiranno la segreteria rispondendo alle telefonate e annotando le richieste, in modo che poi i medici possano dare una risposta a tutti». La speranza è che gli altri cinque camici banchi dell’ex Utap non siano stati a loro volta colpiti dal nuovo coronavirus.
«L’attività va avanti: tutti assieme garantiremo la sostituzione del medico mancante – assicura Gabriele Massolin, referente dell’ex Utap – al momento l’azienda che metteva a disposizione il personale, tra infermieri e addetti alla segreteria, ha preferito agire in questo modo. Siamo però fiduciosi che le cose possano tornare alla normalità nel più breve tempo possibile».
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Il Gazzettino