L’alluvione di ottobre si è “mangiata” la vecchia discarica di Livinallongo. E così, lungo la strada che porta alla frazione di Vallazza, il...
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LA SCOPERTA
Pneumatici, scarpe, bottiglie, vestiti e perfino un pezzo di guard-rail. E poi tanta, tantissima plastica. Questo ciò che appare a chi si inoltra nell’area verde in passeggiata, come ha fatto Delmonego alcuni giorni fa. «Non potevo credere ai miei occhi - afferma - la quantità di immondizia che giace sul greto e sui suoi bordi è enorme. Ce n’è ovunque, una marea». All’origine di questa situazione vi è la discarica del Comune di Livinallongo posta nei pressi dell’attuale centralina e attiva fino a qualche decennio fa: là, sotto strada, la gente si recava a gettare i propri rifiuti. Una volta dismessa, poi, essa era stata per quanto possibile bonificata e ricoperta da uno strato di terra finché, col tempo, si era “mimetizzata” nell’ambiente circostante. Fino a quando, con ogni probabilità, la furia del Cordevole durante i giorni dell’alluvione e dell’uragano l’ha in parte erosa riportando alla luce il sudiciume che è poi stato trasportato lungo l’alveo.
AL CONFINE
Se la problematica è sorta in territorio di Livinallongo, essa ha ben presto caratterizzato anche quello di Rocca Pietore. E con un po’ di pioggia potrebbe recarsi dritto dritto in quel di Alleghe. «L’immondizia - prosegue il cittadino - è giunta fino alla vicina Digonera: là, dove un tempo si sarebbe dovuto costruire una diga, la plastica ha invaso le briglie. La situazione, non serve dirlo, è pessima: penso all’acqua che può venire inquinata ma anche ai tanti animali che vanno ad abbeverarsi nel Cordevole e che possono ritrovarsi ad ingioiare di tutto. È veramente una porcheria». Ecco che i residenti chiedono un intervento di pulizia. «Anche se l’accesso a queste zone non è sempre agevole per via dei tanti alberi abbattuti dal vento - conclude Delmonego - si deve fare qualcosa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino