Addio ad Alessandro, commesso di 35 anni: lascia la sua Genny, moglie-collega

Il 35enne Alessandro Maraston, morto ieri in ospedale a Pordenone
CORDENONS - Se n’è andato a 35 anni, dopo una dura battaglia, che si è protratta per due anni contro un male raro e molto aggressivo, un tumore al surrene, che...

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CORDENONS - Se n’è andato a 35 anni, dopo una dura battaglia, che si è protratta per due anni contro un male raro e molto aggressivo, un tumore al surrene, che nonostante le cure e gli interventi chirurgici ha continuato a minare la sua vita. È morto ieri mattina, all’ospedale civile di Pordenone, Alessandro Maraston, sposato da nove anni con Genny, entrambi dipendenti del negozio d’abbigliamento Davanzo, di viale Aquileia. «Erano i commessi più anziani del negozio - racconta il padre Giorgio, 60 anni, che da tempo vive negli Stati Uniti - e per questo sono entrambi molto conosciuti». Alessandro inoltre, era conosciuto e apprezzato anche per il suo impegno nel volontariato e, in particolare nell’Avis, sotto l’ala del quale, sino a quando ha potuto, ha fatto donazioni, ritenendo che fosse un atto dovuto nei confronti di soffre.


CALCIATORE
Come ricorda il padre, che si è trasferito negli Stati Uniti nel 2008, con la seconda moglie, conosciuta alla Base Usaf di Aviano, dove lavoravano entrambi, Alessandro Maraston amava il calcio. «Ha giocato per anni nel settore giovanile con l’Aurora, società di Borgomeduna - racconta il padre -. Poi, quando ha incominciato a lavorare e non poteva impegnarsi più come prima sul campo, pur di tenersi in allenamento, ha continuato a giocare nel tempo libero a calcetto». Ma quando gli è stata diagnosticata la terribile malattia, che se l’è portato via, ha dovuto smettere. «Era però rimasto un grande tifoso, appassionato del Milan e poi anche del Pordenone, che seguiva non appena poteva assieme al gruppo degli ultrà».

LE CURE
In questi due anni Alessandro Maraston si è sottoposto a due interventi chirurgici e a tutta una serie di terapie, anche pesanti, che però si sono rivelate inutili. «Il male purtroppo, ha continuato ad avanzare senza tregua - considera il padre - e a minargli anche i polmoni e le ossa. Di recente avrebbe dovuto sottoporsi a un nuovo ciclo di terapie, ma non ce l’ha fatta. Non era più in grado di sopportarle».

L’ADDIO
La salma di Alessandro, che viveva con la moglie in via Giotto a Cordenons, sarà esposta nella sala funebre dell’agenzia Vagaggini e probabilmente, una volta ottenuti tutti i permessi del caso, il funerale si terrà nel primo pomeriggio di giovedì nella chiesa di San Pietro a Scalvons di Cordenons. Dove mercoledì sera si terrà il rosario in suo ricordo.

I PARENTI

Oltre alla moglie Genny, al padre Giorgio e alla sorella Mariagrazia, Alessandro lascia numerosi parenti e le conosciute cugine Flavia, ex consigliere comunale di An e consigliere di Parità in Provincia, ora referente dell’Anvgd (Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) e Claudia, quest’ultima astrofisica pordenonese, professoressa ordinaria all’Istituto di Cosmologia e Gravitazione dell’Università di Porthsmouth, in Gran Bretagna. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino