TREVISO - Un rapporto di convivenza more uxorio equivale ad uno di familiarità e dunque le ceneri di un membro della coppia, indipendentemente dal sesso, possono essere affidate...
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A motivare il diniego è stata l'interpretazione rigida della legge che disciplina la materia, la n. 130 del 2001, da parte dell'amministrazione comunale, allora guidata da Gian Paolo Gobbo (Lega), nel punto in cui si riconosceva il diritto di conservare le ceneri soltanto ai "familiari" del defunto. Il giudice, invece, individuando nel rapporto una convivenza che durava da otto anni ed altri elementi non equivocabili come conti correnti in comune, ha ritenuto di riconoscere lo status di familiari anche ai componenti della coppia di fatto e, perciò, di ordinare la consegna dell'urna al convivente sopravvissuto.
Un ulteriore aspetto evidenziato dalla sentenza, dice all'Ansa l'avvocato del ricorrente, Innocenzo D'Angelo, sta nel fatto che, recependo una sentenza della Corte Costituzionale del 2010, «viene riconosciuta come formazione sociale anche la convivenza omosessuale», quale è quella del caso trattato. «In teoria il Comune potrebbe presentare un ricorso - ha osservato il legale - ma essendo da poco stato introdotto un registro per le coppie di fatto credo che il rischio non ci sia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino