«Coppia gay come una famiglia»: le ceneri restituite al compagno

(archivio)
TREVISO - Un rapporto di convivenza more uxorio equivale ad uno di familiarità e dunque le ceneri di un membro della coppia, indipendentemente dal sesso, possono essere affidate...

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TREVISO - Un rapporto di convivenza more uxorio equivale ad uno di familiarità e dunque le ceneri di un membro della coppia, indipendentemente dal sesso, possono essere affidate all'altro anche in assenza di un matrimonio formale. È quanto ha stabilito il giudice del Tribunale civile di Treviso Alberto Barbazza, accogliendo un ricorso contro il Comune di Treviso presentato da un cittadino che si era visto negare l'affidamento dell'urna cineraria del suo convivente, deceduto nel febbraio del 2011.




A motivare il diniego è stata l'interpretazione rigida della legge che disciplina la materia, la n. 130 del 2001, da parte dell'amministrazione comunale, allora guidata da Gian Paolo Gobbo (Lega), nel punto in cui si riconosceva il diritto di conservare le ceneri soltanto ai "familiari" del defunto. Il giudice, invece, individuando nel rapporto una convivenza che durava da otto anni ed altri elementi non equivocabili come conti correnti in comune, ha ritenuto di riconoscere lo status di familiari anche ai componenti della coppia di fatto e, perciò, di ordinare la consegna dell'urna al convivente sopravvissuto.



Un ulteriore aspetto evidenziato dalla sentenza, dice all'Ansa l'avvocato del ricorrente, Innocenzo D'Angelo, sta nel fatto che, recependo una sentenza della Corte Costituzionale del 2010, «viene riconosciuta come formazione sociale anche la convivenza omosessuale», quale è quella del caso trattato. «In teoria il Comune potrebbe presentare un ricorso - ha osservato il legale - ma essendo da poco stato introdotto un registro per le coppie di fatto credo che il rischio non ci sia».
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Il Gazzettino