Normale controllo in A34, dall'auto spunta un arsenale: rischio terrorismo

Normale controllo in A34, dall'auto spunta un arsenale: rischio terrorismo
GORIZIA - Una ingente quantità di armi da guerra è stata posta sotto sequestro dai carabinieri del Nucleo investigativo di Gorizia, che hanno anche attivato il...

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GORIZIA - Una ingente quantità di armi da guerra è stata posta sotto sequestro dai carabinieri del Nucleo investigativo di Gorizia, che hanno anche attivato il protocollo Interpol per il terrorismo internazionale. I militari hanno arrestato un cittadino bosniaco, di 52 anni, alla guida di un'auto al cui interno erano nascoste le armi. L'uomo era stato fermato per un controllo lungo l'autostrada A34.

 

Secondo quanto si è appreso, la destinazione finale del bosniaco -  che aveva noleggiato l'auto in Svizzera -sarebbe stata Barcellona, in Spagna. I militari lo hanno dedotto da alcune indicazioni contenute in appunti rinvenuti a bordo del veicolo. Del fatto sono stati informati gli organismi di Polizia europea. Gli investigatori, coordinati dal tenente colonnello Pasquale Starace, hanno attivato il protocollo Interpol legato al terrorismo. Al momento non è esclusa alcuna ipotesi in merito all'uso cui erano destinate le armi sequestrate. Potrebbe dunque trattarsi di organizzazioni del terrorismo internazionale oppure di rifornimento alla malavita comune o organizzata.

Sotto sequestro sono finiti: 2 pistole mitragliatrici Skorpio;  6 fucili mitragliatori Kalasnikov dell'ex Jugoslavia;
una carabina cal. 22; un fucile a pompa; un gruppo ottico per fucile precisione;  6 caricatori per pistola mitragliatrice kalasnikov;  1 caricatore per pistola beretta 92 fs; 6 caricatori per pistola mitragliatrice skorpio;  2 silenziatori artigianali privi di matricola;  20 proiettili 7,65  e  2 pistole Beretta 92 fs.


L'inchiesta è affidata alla Procura della Repubblica di Gorizia che dovrà ora attivare i colleghi svizzeri, sloveni e spagnoli per poter ottenere le informazioni legate all'affitto della vettura e all'individuazione del luogo in cui si è procurato le armi da guerra. Per certo, c'è che l' uomo si era fermato a Lubiana prima di entrare in Italia; sul retro di uno scontrino di un ristorante sloveno, datato 19 aprile, poche ore prima dell'arresto, aveva annotato l'itinerario del tragitto da seguire per giungere alla destinazione finale, la penisola iberica, attraversando il Nord Italia e la Francia: è verosimile che abbia ottenuto le informazioni circa la consegna finale, dai suoi interlocutori, nei frangenti in cui sostava nel locale pubblico, tramite una telefonata. Sono già al vaglio della magistratura, senza la necessità di passare attraverso una rogatoria internazionale, i collegamenti telefonici e le comunicazioni on line dell'uomo da quando è entrato in Italia. I carabinieri di Gorizia stanno lavorando anche per individuare i fornitori delle armi ed eventuali complici o fiancheggiatori in Italia. 
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Il Gazzettino