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PADOVA - Da dove arrivano e come vengono conservati gli alimenti messi in tavola? In quali condizioni igienico-sanitarie lavorano i camerieri e gli addetti alla cucina? I cuochi hanno tutte le abilitazioni necessarie? Gli accertamenti da fare sono moltissimi, i controlli sono sempre più frequenti e nel 40% dei casi l’ispezione si conclude con una sanzione.
Verifiche a tappeto da parte del Nas nei ristoranti, nei bar, nelle trattorie e in tutti gli altri locali della provincia di Padova. I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità hanno raddoppiato l’attività rispetto all’anno scorso e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti gli esercenti: una lunga serie di maxi-multe e in alcuni casi addirittura la sospensione dell’attività. E intanto da questa settimana i fari si sono accesi con ancor più attenzione sulle mense scolastiche.
I numeri
Il Nas comandato dal capitano Massimo Andreozzi ha sede a Padova e ha competenze anche su altre tre province: Verona, Vicenza e Rovigo. Complessivamente parliamo di una media di 300 ispezioni al mese che spaziano dal settore della ristorazione agli ambulatori medici, dai centri estetici alle case di riposo. Il settore alimentare e ristorativo è quello più consistente e proprio qui troviamo il tasso più alto di irregolarità.
La categoria
Filippo Segato, segretario dell’associazione dei pubblici esercizi Appe, conosce bene l’attività del Nas e un mese fa ha incontrato il comandante Andreozzi«. Ho trovato una bravissima persona con cui si può instaurare un dialogo e collaborare - spiega -. In primavera intendiamo organizzare un convegno sul tema invitando sia i gestori delle attività sia il personale del Nas in modo da mettere assieme controllori e controllati per ricordare tutti gli aspetti che devono essere in regola. Il tema è molto sentito e anche noi stessi in Appe riceviamo sempre più richieste di consulenza e supporto. Sì, se consideriamo che nel 40% dei casi viene trovata un’irregolarità significa che la percentuale è molto alta ma rientrano in questa statistica anche piccoli problemi burocratici come un attestato di formazione scaduto da un mese. Poi certo, ci sono anche irregolarità ben più gravi legate alla mancata tracciabilità dei prodotti e alle condizioni igieniche. Raccomandiamo sempre la massima attenzione per ogni aspetto».
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