Istria: «Verifiche serrate su chi passa». Tornano le code al confine con la Croazia

Istria: «Verifiche serrate su chi passa». Tornano le code al confine con la Croazia
LUBIANA - «Faremo come l'anno scorso». Suona come un'esplicita minaccia quella pronunciata da Bostjan Sefic, sottosegretario agli Interni della Repubblica...

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LUBIANA - «Faremo come l'anno scorso». Suona come un'esplicita minaccia quella pronunciata da Bostjan Sefic, sottosegretario agli Interni della Repubblica slovena: anche quest'estate la Slovenia applicherà alla lettera il tristemente famoso Regolamento Ue n. 458, entrato in vigore l'anno scorso, che prevede il controllo sistematico dei documenti di identità di tutte le persone che attraversano un confine dell'area Schengen. La Slovenia fa parte dell'area Schengen, la Croazia non ancora. E così l'Istria, che già è spezzata in due da un confine senza senso, che doveva diventare sempre più leggero, si ritrova con un confine pesante, il più pesante interno all'Unione Europea, in cui tutti i documenti vanno controllati. Uno per uno. Per motivi di sicurezza antiterrorismo e di protezione dei Paesi Schengen dall'immigrazione clandestina.


 
UNO PER UNO
Controllati uno per uno, lo abbiamo imparato l'anno scorso, significa che l'agente in servizio deve passare il documento sul lettore ottico, e attendere il via libera dal cervellone centrale, dove è memorizzata una lista nera di documenti e persone. Questione di una ventina di secondi, se i l documento che gli si mette in mano è dotato del chip digitale.
Peccato che la gran parte delle carte d'identità italiane siano ancora in supporto cartaceo. Quindi l'addetto deve digitare gli estremi del documento a mano, e controllare la corrispondenza tra la foto sul documento cartaceo e quella memorizzata sul cervellone centrale. E serve almeno un minuto a documento.
L'EQUA CODA
L'anno scorso infatti, ai valichi tra Slovenia e Croazia più frequentati dai turisti, si erano generate code estenuanti, prima che entrasse in vigore una correzione: quando la coda si allunga troppo, la dogana slovena è autorizzata ad allentare i controlli. Ma anche con la correzione, nei fine settimana in alcuni valichi confinari i turisti diretti o provenienti dalle spiagge dell'Istria e della Dalmazia hanno dovuto attendere delle mezz'ore sotto il sole prima di passare la frontiera tra Slovenia e Croazia.
La quale, naturalmente, è preoccupatissima, perché il turismo è di gran lunga la prima industria nazionale e le code in frontiera sono un pesante disincentivo a scegliere la Croazia. E non v'è dubbio che nellapuntigliosità slovena pesa l'antica acredine di un Paese costretto a farsi corridoio di transito per un turismo diretto al non poco amato Paese vicino.
UN CAMPIELLO D'ACQUA
E pesa anche il ridicolo braccio di ferro tra Lubiana e Zagabria per la sovranità su una fettina ristrettissima del golfo di Pirano. Forse se la Croazia fosse meno testarda, con tutto il mare di cui dispone, e lasciasse alla Slovenia quel fazzoletto di mare al largo, Lubiana potrebbe essere un po' meno rigida nei controlli. Anche perché, come s'è visto l'anno scorso, se i controlli antiterrorismo dei documenti vengono sospesi quando la coda si allunga, non si capisce che senso abbiano.
PASSAPORTO, SI FA PRIMA

Comunque, se non abbiamo la carta l'identità elettronica, portiamoci il passaporto, che ha il chip, così velocizziamo le code. E portiamo pazienza: entro il 31 dicembre 2018, se non ci saranno ulteriori rinvii, la Croazia dovrebbe finalmente entrare nell'area Schengen: forse questa è l'ultima estate in cui la Slovenia può prenderci in ostaggio mentre raggiungiamo il meraviglioso mare d'Istria e di Dalmazia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino