Contagi in aumento, a Nordest inversione di tendenza. Gli esperti: «È l'effetto Delta»

Contagi in aumento
VENEZIA - La ripresa dei contagi non stupisce l'Associazione italiana di epidemiologia. In un articolo pubblicato ieri, giovedì 8 luglio, su Quotidiano Sanità,...

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VENEZIA - La ripresa dei contagi non stupisce l'Associazione italiana di epidemiologia. In un articolo pubblicato ieri, giovedì 8 luglio, su Quotidiano Sanità, l'Aie osserva i dati delle ultime cinque settimane, i quali suggeriscono a partire dal 20 giugno «una possibile inversione di tendenza rispetto all'andamento in costante decremento registrato dalla fine di aprile in poi». In questo momento una dozzina di regioni hanno un indice di replicazione diagnostica (Rdt), cioè una media mobile a 7 giorni dei casi accertati, superiore a 1: nelle ultime ventiquattr'ore analizzate, il Veneto è passato da 1,74 a 1,95 (secondo solo alle Marche) e il Friuli Venezia Giulia ha superato la soglia di allarme salendo da 0,89 a 1,03, mentre il Trentino Alto Adige dondola sul filo dello 0,99.

ANALOGIE E DIFFERENZE
Rdt è solo uno degli indicatori in esame, ma l'aumento è eloquente. «Come l'anno scorso, ci ritroviamo all'inizio dell'estate, dopo circa un mese dall'allentamento delle misure di restrizione, con chiari segnali di ripresa della circolazione virale, che non potrà che aumentare alla luce degli spostamenti turistici, tra regioni e da altri Paesi», annotano gli esperti, affiancando a questa analogia una sostanziale differenza rispetto al 2020 e cioè la disponibilità di vaccini, «la cui efficacia nel prevenire la malattia sintomatica e le sue conseguenze più gravi è stata ampiamente dimostrata». Il fatto è che, pur a fronte di un progressivo avanzamento della campagna vaccinale, «il numero di decessi registrato quotidianamente è ancora elevato rispetto ai nuovi casi identificati».

OSTACOLI
Del resto non mancano gli ostacoli, evidenziati da due studi condotti in Inghilterra e in Scozia, che hanno enfatizzato tre punti. Primo: «La variante delta ha una capacità di diffusione del contagio del 40-60% superiore rispetto alla variante alfa e la circolazione è più elevata tra i giovani». Secondo: «Il rischio di ospedalizzazione dei casi contagiati con variante delta è doppio rispetto alla variante alfa, ed è particolarmente aumentato nelle persone con comorbosità (altre patologie, ndr.)». Terzo: «L'efficacia dei vaccini disponibili nel proteggere dalla malattia sintomatica dopo una singola dose si riduce in presenza di variante delta (33,5% nella variante delta verso 51,1% nella variante alfa), mentre sembra buona al completamento del ciclo vaccinale, ma inferiore rispetto alle valutazioni iniziali». Inoltre il centro europeo Ecdc, stimando per fine agosto una prevalenza della variante indiana a 90%, prevede «un incremento dell'incidenza in tutti i gruppi di età, e in particolare nei soggetti di età inferiore a 50 anni». Dunque «il rischio complessivo di contagio nelle persone che abbiano completato il ciclo vaccinale è considerato basso, mentre è alto/molto alto per le persone parzialmente o non vaccinate», per cui è verosimile che quest'estate «assisteremo ad un aumento nell'incidenza dei contagi, legato soprattutto alla mobilità dei giovani adulti».

RACCOMANDAZIONI


Ecco allora le raccomandazioni degli epidemiologi: chiamata attiva degli ultra 50enni alla somministrazione; sequenziamento uniforme dei tamponi, soprattutto nei soggetti con ripositivizzazione, ciclo vaccinale completo o ricoverati; tracciamento dei contatti stretti con test entro 72 ore dall'esposizione al caso indice; identificazione precoce dei focolai; controlli sugli spostamenti tra regioni e da altri Paesi; mantenimento delle misure di prevenzione individuale («distanziamento sociale, mascherine negli ambienti chiusi e in caso di assembramenti anche all'aperto, valutando comunque l'opportunità di limitare le aggregazioni di persone»).
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Il Gazzettino