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TRIESTE - «Credo che il virus sia entrato per contiguità geografica con una zona come la Slovenia che è in condizioni molto molto drammatiche. Un tampone su due lì è positivo. Le terapie intensive in Slovenia sono strapiene, non ci sono posti letto. È una situazione veramente tragica». Lo ha detto il segretario Anaao Assomed, l'Associazione dei medici e dei dirigenti sanitari del Friuli Venezia Giulia, Valtiero Fregonese, in un'intervista a InBlu2000, la radio nazionale Dab della Conferenza episcopale italiana. «Purtroppo non ci sono controlli al confine. Qualcuno - ha aggiunto Fregonese - ha sollevato questo problema. Ricordiamo che l'anno scorso la Slovenia aveva posto delle barriere fisiche che impedivano il passaggio a cittadini italiani in Slovenia e viceversa. In questa situazione in cui forse un filtro o un controllo maggiore alle frontiere sarebbe stato auspicabile, e qualcuno anche in Regione lo ha chiesto pubblicamente, in realtà non esiste nessun tipo di barriera, nessun tipo di filtro e il passaggio è assolutamente libero finora». «Non c'è neanche il controllo del Green pass al passaggio del confine - ha denunciato il presidente Anaao Assomed Fvg - tanto per rimanere alle cose semplici. E questo - ha conclusi Fregonese - io credo che abbia significato molto in termine di diffusione del contagio nelle nostre zone».
In Slovenia positivo il 40% dei tamponi
La situazione epidemiologica in Slovenia rimane grave, con quasi il 40% dei test molecolari eseguiti mercoledì risultati positivi.
Il Gazzettino