UDINE - Pale, rastrelli, carriole e sementi. Li ha donati il Consorzio agrario del Friuli Venezia Giulia alla Prefettura di Udine per consentire ai profughi ospiti della ex...
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Al lavoro nelle aziende vitivinicole
«Siamo pronti a fare di più. Abbiamo infatti già dato la disponibilità a ospitare dei migranti nelle aziende. Se ci sono ragazzi che hanno voglia di imparare a muoversi nel mondo dell’agricoltura siamo pronti a farli lavorare qualche settimana nelle nostre aziende agricole, vitivinicole e zootecniche». Gli ospiti della Cavarzerani non hanno perso tempo: una delle aree verdi interne alla caserma è già stata trasformata in orto, seminata a pomodori, patate, zucchine e tutto quanto si presta alla stagione.
Soddisfatto il prefetto di Udine Vittorio Zappalorto che ha ricevuto gli strumenti da Ermacora, intervenuto anche in rappresentanza della direttrice Elsa Bigai: «Dopo i laboratori con gli artigiani non potevamo non passare all’agricoltura - ha detto il rappresentante dello Stato -. La maggior parte di queste persone faceva agricoltura nei Paesi di provenienza. Sono bravi e questo ci fa ben sperare: se ce ne sarà bisogno potremo impiegarli per dare una mano alle imprese agricole».
I prodotti frutto degli orti interni alla caserma saranno destinati alla città: «Li porteremo fuori dai cancelli per offrirli alle persone che passano. Chi vorrà potrà portarsi a casa un chilo di patate, di zucchine, di pomodori. Un gesto simbolico - conclude il prefetto - per risarcire Udine del sacrificio che sopporta». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino