VERONA - Con il primo compenso da consigliere comunale a Verona, 300 euro, ha acquistato dei libri che fanno riferimento all'estrema destra e li ha donati ad...
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«Con il mio primo compenso di consigliere comunale - scrive su Fb Bacciga - ho deciso di donare una serie di titoli di cui la Libreria Civica era sprovvista». «Titoli di autori - prosegue - che raccontano verità, tesi e storie scomode. Spesso tralasciate e messe in secondo piano dalla storia che viene insegnata ai nostri figli, ma non per questo meno valide e autorevoli».
«Per tutta la durata del mio mandato di consigliere comunale - sottolinea - mi batterò affinché la storia e la cultura non siano emanazioni dirette di un solo colore o credo politico». Bacciga chiude il suo post citando alcuni titoli di libri acquistati e regalati: «Sergio Ramelli, quando uccidere un fascista non è reato», «Giuseppe figlio di Giacobbe», «Militia», «Gli indoeuropei», «I Leoni morti» e «L'albero e le radici».
Immediate le reazioni politiche, con il Movimento 5 Stelle che attacca: «Mese dopo mese, tassello dopo
tassello, si sta delineando la vera faccia dell'amministrazione Sboarina a Verona - scrive il portavoce alla Camera per il M5s, Mattia Fantinati -. A luglio la stessa amministrazione comunale mise al bando i libri che trattano di famiglie cosiddette gender da scuole, asili e biblioteche; il mese scorso annullò gli incontri di orientamento
sessuale alla Libreria Civica».
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Il Gazzettino