CONEGLIANO - Uccise l'ex fidanzata in modo barbaro, senza alcuna pietà. Irina Bacal aveva 20 anni ed era incinta al settimo mese. Il bambino era proprio suo, di Mihail...
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Il delitto si era consumato il 19 marzo 2017 a Vittorio Veneto. La ragazza venne strangolata e poi colpita in testa con una pietra, il corpo abbandonato in un bosco. Il killer confessò solo dopo qualche giorno, messo sotto pressione dagli inquirenti.
In primo grado il giudice aveva condannato Savciuc anche a risarcire la madre della ragazza con una provvisionale di 200mila euro e la sorella Cristina con 80mila. La difesa aveva fatto appello chiedendo l'assoluzione dell'imputato. Il suo avvocato, Giorgio Pietramala, aveva chiesto le attenuanti generiche e l'esclusione dei motivi abbietti incontrando l'opposizione del procuratore generale Paola Cameran e dell'avvocato Andrea Piccoli che assiste la famiglia della vittima. Oggi, dopo un'ora e mezza di camera di consiglio, i giudici della Corte d'Assise d'Appello hanno confermato la pena e le provvisionali. La difesa ha annunciato che ricorrerà in Cassazione.
I particolari sul Gazzettino del 21 novembre
VIDEO Reazione a caldo di Galia, madre della vittima, all’uscita dall’aula bunker di Mestre insieme alla sorella Tamara.
Il Gazzettino