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CONEGLIANO - Si avventano a pugni e morsi sui poliziotti intervenuti per un controllo. Poi, quando uno di loro viene ammanettato e portato in commissariato, vanno in massa a protestare. E tra grida e urla chiedono che il 24enne venga liberato. Un episodio inaudito e momenti di altissima tensione ieri pomeriggio a Conegliano, dove una pattuglia è stata presa a pugni e morsi da un branco di giovani in via Sauro, vicino ai giardini di San Martino e all’ex comando della polizia locale. Una zona di spaccio che ieri si è trasformata in un ring. Il bilancio è di due feriti: un agente è stato morso ripetutamente alle mani e alla schiena, il collega invece ha ricevuto un pugno in faccia che gli ha spaccato un dente. Per entrambi la prognosi è di sette giorni. Uno degli aggressori è stato arrestato subito e portato in commissariato: si tratta di un 24enne di origini africane. Altri partecipanti sono stati identificati: la loro posizione è al vaglio. Ma gran parte del branco si è dileguata quando sono arrivate altre pattuglie in rinforzo. Adesso è caccia a tutti i partecipanti, mentre su TikTok rimbalza il video girato da uno dei presenti, con accuse deliranti agli agenti, chini sul 24enne steso a terra, ammanettato e cosciente. La voce fuori campo li accusa di averlo ucciso e le scritte che accompagnano le immagini puntano il dito contro presunti abusi: «Questi sbirri devono pagare». Le indagini sono in corso per ricostruire i contorni della vicenda e l’esatta sequenza di momenti estremamente concitati. Attimi in cui i due poliziotti si sono visti accerchiati e poi assaliti dal branco di giovani.
LO SCONTRO
Stando alle prime ricostruzioni, tutto è partito da un normale controllo di una volante.
ALTA TENSIONE
Ma la folla si è ricompattata, davanti al commissariato. Ancora una volta la forza del branco: niente violenza fisica stavolta, ma grida e proteste per chiedere la liberazione dell’amico arrestato. Il 24enne è rimasto invece nella camera di sicurezza in attesa di comparire oggi di fronte al giudice per la convalida dell’arresto. È accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, danneggiamento, rifiuto di fornire le proprie generalità. E la stessa sorte rischiano gli altri picchiatori. Per i due poliziotti, ricorsi a cure mediche, la prognosi è di sette giorni ciascuno. Quello preso a morsi è stato sottoposto a profilassi. Ora in città l’allarme è altissimo, soprattutto attorno alle zone calde come il Biscione e l’ex comando della polizia locale: sacche di degrado dove si insinua la microcriminalità. In passato non sono mancate tensioni tra le gang e la polizia: tensione spesso messa in musica nei testi rap e trap. Ma ieri pomeriggio è sfociata nel sangue.
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