Condotta al posto delle navi gasiere, l'idea dell'ingegnere giramondo

Condotta al posto delle navi gasiere, l'idea dell'ingegnere giramondo
CHIOGGIA - E se, invece delle gasiere, il gpl lo portasse una condotta sottomarina? La proposta arriva da Achille Cester, 59 anni, chioggiotto ma residente nel Pavese, a...

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CHIOGGIA - E se, invece delle gasiere, il gpl lo portasse una condotta sottomarina? La proposta arriva da Achille Cester, 59 anni, chioggiotto ma residente nel Pavese, a Voghera, e, per la sua professione, giramondo tra Italia, Europa e Cina.  Due lauree (ingegneria meccanica e navale), esperto e consulente in tema di trattamento rifiuti radioattivi, trasporti e gestioni ambientali, revisore contabile, manager, Cester per amore della sua città («A Chioggia ci torno ogni volta che posso») e per il rapporto d'amicizia che lo lega a Renzo Zucchi, patron della Socogas («Lo conosco da tempo») ha lanciato l'idea delle condotta (o pipeline, per dirla all'americana) che, a suo parere, risolverebbe i problemi dell'azienda e darebbe vantaggi a Chioggia. «Non vedo rischi nella presenza del deposito dice Cester ma capisco che possa essere delicato il passaggio delle bettoline per lo scarico del gpl. Perché, allora, non costruire una pipeline, con piattaforma al largo, dove le gasiere possano scaricare senza entrare nel porto?». Costerebbe qualche milione ma, per Socogas, sarebbe, comunque, un investimento conveniente. E per Chioggia? «Ma non vediamo che in Iran, in Francia, ci sono rivolte per il prezzo dei carburanti? Un approvvigionamento alternativo sarebbe strategico per il Paese. E, poi, perché non pensare a una riconversione a gpl delle barche che operano in laguna? Ci sarebbe anche meno inquinamento. E perché non chiedere a Socogas di finanziare, come contropartita, un corso universitario a carattere ambientale energetico?».

Tutte proposte che Cester avrebbe già fatto a Zucchi: «Inizialmente era perplesso, poi mi ha ascoltato». Dalla Socogas, non arrivano commenti ufficiali, solo un velato apprezzamento per l'attenzione alle ragioni dell'impianto e una mezza considerazione sull'attento studio che ha preceduto la progettazione del deposito. L'idea della pipeline, però, è già stata stroncata dal Movimento Cinquestelle i cui esponenti l'hanno appresa dal blog Chioggiazzurra, dove Cester l'ha lanciata. Ribadendo il rischio di incidenti legati all'impianto (che resterebbe al suo posto) il consigliere Daniele Padoan afferma che si tratta, a suo parere, «di un progetto strampalato e costoso. Il tubo dovrebbe percorrere diversi chilometri sott'acqua, scavalcare o sottopassare il Mose e chissà quali altri ostacoli per arrivare infine ad un terminal in mezzo al mare che non potrà di certo essere una semplice casetta da mitili. Di fatto è la conferma che le gasiere non possono passare attraverso le bocche di porto e il canal Lombardo». E invita Cester a «tornare da dove è venuto» oppure «potrebbe tentare di spiegare le sue ragioni al prossimo convegno sul Gpl (il 9 dicembre, alle 21, in Auditorium, organizzato dal settimanale diocesano Nuova Scintilla, ndr), mettendoci la faccia». E l'ingegnere conferma la sua presenza. «Se mi lasceranno parlare, spiegherò la mia idea».

(d.deg.) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino