Condannata la dirigente assenteista: all'Arpav risarcimento di 50mila euro

Condannata la dirigente assenteista: all'Arpav risarcimento di 50mila euro
PADOVA - Le prove raccolte dai carabinieri hanno retto al vaglio del giudice. Un anno e sei mesi di reclusione. É la condanna inflitta con rito abbreviato all'ingegnere...

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PADOVA - Le prove raccolte dai carabinieri hanno retto al vaglio del giudice. Un anno e sei mesi di reclusione. É la condanna inflitta con rito abbreviato all'ingegnere Stefania Stella, 50 anni, di Villanova di Camposampiero. La dirigente dell'Agenzia regionale per l'Ambiente del Veneto, licenziata nel giugno scorso, era accusata di truffa e violazione della legge speciale sui pubblici dipendenti.


Il giudice dell'udienza preliminare Mariella Fino le ha concesso la sospensione condizionale della pena, subordinata però al pagamento all'Arpav di una provvisionale pari a 50 mila euro a titolo di risarcimento dei danni morali e materiali. L'esatto calcolo del danno dovrà quindi avvenire in sede civile, ed in particolare davanti al giudice del lavoro cui l'ingegner Stella si è rivolta impugnando il licenziamento. L'avvocato Giovanni Lamonica, costituito parte civile per conto di Arpav, aveva presentato un conto di complessivi 95 mila euro.


Il giudice Fino ha sostanzialmente accolto l'impianto accusatorio prospettato dal pubblico ministero Maria D'Arpa che aveva chiesto una condanna ad un anno ed otto mesi. É stata leggermente ridimensionata l'accusa di violazione della legge speciali sul lavoro pubblico laddove l'utilizzo fraudolento del cartellino segnatempo non configurerebbe una falsificazione ma una semplice omissione. L'imputata non ha voluto sottoporsi ad interrogatorio ma ha fornito al giudice alcune dichiarazioni spontanee. Ha semplicemente spiegato di essersi allontanata dal posto di lavoro perché aveva un monte ore a credito da smaltire. In qualche occasione avrebbe però agito in maniera distratta. Ora la difesa, rappresentata dall'avvocato Giovanni Chiello, è intenzionata ad impugnare il verdetto ricorrendo in appello.


Videoriprese, pedinamenti e deposizioni dei titolari delle due palestre hanno consentito di costruire un solido impianto accusatorio. In almeno 45 occasioni tra il giugno del 2017 e il febbraio del 2018, l'ingegnere Stefania Stella avrebbe lasciato il posto di lavoro per andare in palestra.
I sospetti duravano da mesi. Tutti vedevano la dirigente dell'Arpav, che in precedenza era stata assegnata per un periodo in comando agli uffici del Genio civile in corso Milano, entrare e uscire dalla sede dell'Agenzia regionale per l'Ambiente, in via Rezzonico, quasi sempre con la sacca della palestra o con la borsa della spesa. Qualcuno aveva deciso di avvertire i carabinieri e dopo alcuni appostamenti gli investigatori non avevano potuto fare altro che confermare quanto i dipendenti dell'Arpav già sospettavano. Secondo l'accusa la collega timbrava il cartellino in entrata e in uscita con un intervallo brevissimo così da coprire un allontanamento prolungato. Molte delle ore che avrebbe dovuto dedicare al lavoro venivano passate in palestra all'Enjoy Fitness Club di galleria Scrovegni, al mercato a fare la spesa o nei negozi a fare shopping, in farmacia e al bar.

Le indagini sono state compiute dal Nucleo investigativo dei carabinieri tra la fine del 2017 e i primi mesi dell'anno scorso. A riprova del comportamento dell'ingegner Stella sono stati realizzati video e scattate fotografie che la ritraggono mentre timbra il cartellino ed esce dall'ufficio.
Luca Ingegneri
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Il Gazzettino