Il 50% in Friuli Venezia Giulia e addirittura il 40% in Veneto. Queste le percentuali di coloro che sono riusciti a superare la prova scritta del concorso per nuovi dirigenti...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una selezione, quella iniziata la scorsa estate, che sta mietendo vittime ad ogni passaggio. Già a partire dai test- preselettivi dello scorso 23 luglio, quando furono bocciati il 62% dei candidati in Veneto e il 55% in Friuli. Una bella sforbiciata, così alla fine coloro che sono riusciti a raggiungere il concorso vero e proprio sono stati 517 in Veneto e 148 in Friuli Venezia Giulia. Ora il nuovo taglio con i respinti allo scritto: quindi sono stati ammessi alle prove orali solo 253 aspiranti presidi in Veneto e 74 in Friuli. Numeri insufficienti a coprire il fabbisogno. Se poi si considera che qualcuno potrebbe non farcela a superare l'orale e che potrebbero aggiungersi i pensionati, i presidi che saranno sfornati da questo concorso sono pochi già in partenza. Ricordiamo, comunque, che il concorso è nazionale e quindi i numeri regionali dei candidati sono stati calcolati sulla base del luogo di residenza e di lavoro. I tanti bocciati sono anche dovuti alla difficoltà delle prove: un concorso per dirigenti richiede infatti competenze complesse e il tutto è reso ancora più difficoltoso dal fatto che un quinto delle prove da sostenere deve essere svolto in inglese.
I NUMERIRicordiamo che ammontano a 600 i posti per dirigenti scolastici in Veneto, di cui 572 per istituti normodimensionati - che contano cioè più di 600 studenti o 400 nei Comuni montani - e 28 sottodimensionati che già in partenza devono accontentarsi di un preside in reggenza. Attualmente mancano 257 dirigenti scolastici nelle scuole normali e 28 negli istituti più piccoli. Quindi alla fine in Veneto allo stato attuale sono liberi 257 posti e 71 in Friuli. Il concorso inizialmente avrebbe previsto anche un tirocinio. Un percorso che però non avrebbe reso operativi i nuovi presidi nemmeno per l'anno scolastico che prenderà avvio a settembre. A dare un'accelerata all'iter è stato lo stesso ministro alla Pubblica istruzione Marco Bussetti che ha garantito che «a settembre i nuovi capi d'istituto saranno nelle scuole; dobbiamo archiviare la pratica delle reggenze: devono essere l'eccezione e non la regola».
Il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale del Veneto Augusta Celada confida sul fatto che tutti i candidati possano superare la prova orale, perché se così fosse l'emergenza nel territorio regionale rientrerebbe. «Se verranno tutti promossi - spiega - riusciamo a coprire quasi per intero i posti finora dati in reggenza che sono 260 nelle scuole normodimensionate».
LA MOBILITAZIONEIntanto proprio ieri i sindacati della scuola - Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda - hanno annunciato lo stato di agitazione. Negli incontri di questi giorni a Napoli, Venezia e Roma hanno chiesto l'apertura di un tavolo di confronto con il governo e ieri è stata inviata la richiesta di conciliazione. Se non riceveranno risposte chiare e certe hanno già detto che proclameranno lo sciopero. Al centro del contendere il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto a dicembre del 2018 puntando ad una rivalutazione delle retribuzioni, la stabilizzazione del lavoro dei precari sia docenti che Ata (bidelli e amministrativi), gli organici commisurati al fabbisogno e contrasto alle ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione.
Raffaella Ianuale Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino